Ospedale Colleferro, pediatria: i Comuni ricorrano al Consiglio di Stato

“L’appello è un atto dovuto da parte dei Comuni, ma vogliamo sapere quali sono le intenzione dei Sindaci perché dalla loro decisione può dipendere il futuro del reparto di pediatria”

In questi ultimi mesi l’attenzione del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale si è concentrata sulla possibilità di ottenere per vie legali la riassegnazione del reparto di pediatria all’ospedale L.P. Delfino di Colleferro, presentando appello al Consiglio di Stato. Con la sentenza del 13 novembre 2017 il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha respinto il ricorso dei Comuni del territorio, che si erano opposti al trasferimento e accorpamento dei reparti perinatali all’ospedale di Palestrina. La sentenza, tuttavia, esclude dalla decisione la pediatria che, insieme alla ginecologia, non erano compresi negli atti di accorpamento regionali e aziendali, e richiama i Sindaci ad accertare l’avvenuta erogazione dei servizi sostitutivi e della continuità assistenziale (presidio pediatrico, ginecologico).

Contro tale accorpamento 12 Sindaci del territorio (Comuni di Colleferro, Anagni, Artena, Carpineto Romano, Gavignano, Gorga, Montelanico, Piglio, Paliano, Segni, Serrone e Valmontone) avevano presentato ricorso al TAR, con l’intervento ad adiuvandum del Comitato residenti Colleferro, il gruppo Consulta le Donne e l’appoggio del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale. Il Comitato ha subito e più volte chiesto ai Comuni di ricorrere al Consiglio di Stato, sollecitandoli a intentare un nuovo giudizio, ma dopo una breve nota dei Sindaci del comprensorio non sono state date altre informazioni, pur dovute e richieste. La loro volontà peraltro condiziona anche i comitati e le associazioni di cittadini che, senza l’azione dei Comuni, non possono intervenire ad adiuvandum.

“L’appello è un atto dovuto da parte dei Comuni, ma vogliamo sapere quali sono le intenzione dei Sindaci perché dalla loro decisione può dipendere il futuro del reparto di pediatria”, commenta Gabriella Collacchi, Portavoce del Comitato. L’appello peraltro rientra a pieno titolo nella strategia processuale fin qui adottata dai legali, in virtù della quale il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato dai Comuni è stato trasposto al TAR, dove è proseguito secondo le norme ordinarie del processo amministrativo. “Non sappiamo se i Sindaci del territorio abbiano già provveduto – precisa Ina Camilli, Coordinatore del Comitato – ma troviamo conferma della volontà politica di fare appello nelle parole pronunciate dal Sindaco di Colleferro, Sanna, nel Consiglio comunale straordinario del 16 febbraio 2016”.

“Non solo i Sindaci intendono portare avanti la parte legale fino alla fine, fino in fondo, in ogni sua caratteristica peculiare, ma soprattutto sono disponibili a una grande manifestazione di piazza che santifichi e sancisca la nostra volontà di tutelare e migliorare l’attuale stato di cose in ospedale. Questo lo possono prendere bene o male, gli ho detto che noi siamo disponibili ad arrivare fino in fondo. Questo però lo lascio alla discussione e al dibattito politico. Io quello che dovevo dire l’ho detto, spero di essere stato esaustivo. l’Avvocato Colabianchi mi ha comunicato che è a disposizione qualora gli organi consiliari lo vogliano audire in Commissione o in altre situazioni pubbliche insieme ai Sindaci che anche lo hanno incontrato più volte” (pag. 9 del resoconto della seduta del 16.2.2016).

Passando dalla questione politica a quella più prettamente aziendale, abbiamo appreso con soddisfazione del recente incarico, al dottor Quintavalle, di Commissario straordinario della ASL RM5 e della nomina, del dottor Cifaldi, a Direttore sanitario dell’ospedale di Colleferro. L’individuazione di responsabili apicali in ruoli chiavi dell’Azienda sanitaria e dell’ospedale è un primo significativo atto contro l’immobilismo ostinato dell’Amministrazione che, come richiesto dal Comitato, pone fine all’esperienza assai negativa dell’incaricato facente funzioni. I primi contatti con il dottor Quintavalle sono stati positivi e tempestivi e quelli futuri saranno caratterizzati dalla disponibilità del Comitato a dare il proprio apporto propositivo in vista di fatti concreti e in presenza di obiettivi concreti. Migliorare e ripensare la rete dell’assistenza territoriale, della urgenza-emergenza e socio-sanitaria, affrontare la drammatica situazione delle liste di attesa e della mobilità passiva, la condizione del personale sanitario dell’ospedale di Colleferro significa assicurare sanità pubblica, servizi efficienti e cure mediche al comprensorio territoriale della valle del Sacco – non solo ai cittadini di Colleferro – che raggiunge i 130 mila abitanti.

Gabriella Collacchi e Ina Camilli, Portavoce e Coordinatore del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro – Coordinamento territoriale

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