Ospedale di Colleferro, la vigilia della sesta notte in tenda

“Sindaco scendi con noi”. Le voci delle mamme incatenate al megafono. Traffico in tilt nei pressi del noscomio

La protesta per riavere i reparti chiusi all'ospedale di Colleferro va avanti. L'associazione In Difesa dell'Ospedale di Colleferro presidia da sei giorni, notte e giorno senza sosta, l'entrata principale del nosocomio. Nelle ultime ore i reparti di pediatria, ostetricia, ginecologia  e nido hanno chiuso i battenti per essere trasferiti a Palestrina. Mamme, donne, infermieri, ostetrici, personale generico, cittadini di tutte le età stanno scendendo insieme all'associazione In Difesa dell'Ospedale per dire no a questi trasferimenti e per raccogliere firme con l'intenzione di presentare un ricorso al Tar.

Ieri il primo picco della protesta con le mamme incatenate ai cancelli. Dopo qualche ora dal gesto arriva la telefonata del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la quale promette impegno in prima persona per rivalutare la situazione dell'ospedale. Oggi la protesta non si arresta, ma va avanti sempre con maggiore determinazione.

Nel tardo pomeriggio i manifestanti hanno bloccato il traffico veicolare in piazzale Aldo Moro, per comunicare a tutti il dissenso contro una decisione che va stretta alla città e contro un'amministrazione che è completamente assente in merito alla presidio. Macchine ferme, autisti inferociti e bloccati dai manifestanti, pullman fermi, questo lo scenario di questo pomeriggio a Colleferro. Il passaggio è stato consentito solo all'ambulanza perché una signora che manifestava si è sentita male per il caldo

"Sindaco scendi con noi – la voce delle mamme incatenate al megafono – perché non vieni a sentire le nostre istanze. Non ci stiamo a vedere quei reparti chiusi, non si scherza con la salute, non si scherza con i bambini". La città non si capacita sul silenzio dei sindaci, in primis quello di Colleferro e di tutti i comuni limitrofi. " Non abbiamo intenzione di fermarci – affermano i rappresentanti dell'associazione – non è facile stare sotto il sole e caldo di questi giorni, ma non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il diritto alla salute di mamme, bambini di un territorio intero".
 

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