Ospedale Sant’Andrea: caos al pronto soccorso

Il sopralluogo dell’Omceo Roma certifica una situazione insostenibile nel nosocomio romano

L'Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri continua a monitorare in 'presa diretta' i pronto soccorso della Capitale in cui si registrano, quotidianamente, le situazioni piu' critiche.

Ieri lo stato maggiore dell'Ordine, guidato dal presidente Roberto Lala, ha effettuato una ricognizione di quello dell'ospedale Sant'Andrea, intrattenendosi a lungo prima con i responsabili e il personale addetto poi con il direttore generale del nosocomio, Maria Paola Corradi. L'incontro e' stato sollecitato dal membro del Consiglio direttivo, Cosimo Comito, che nello stesso ospedale dirige l'Unita' di Cardiochirurgia geriatrica.

Un sopralluogo alla trincea dell'emergenza che, purtroppo, ha dovuto prendere atto di una situazione insostenibile riguardo all'affollamento dei pazienti in attesa – i cosiddetti 'barellati' che ogni giorno qui sono una cinquantina – e alle condizioni stressanti in cui opera il personale, schiacciato dal carico di lavoro. Un pronto soccorso che in un anno deve fronteggiare circa 50 mila accessi e riceve 5.500 ambulanze con codici rossi, il tutto con 18 tra medici e infermieri, tra cui dei precari da troppo tempo.

Mediamente ogni medico deve gestire 35-40 accessi a turno. "E' un'emergenza nell'emergenza- ha spiegato Lala – che non puo' perdurare. Non e' da paese civile. Non e' soltanto una questione di dignita' della persona bisognosa di cure immediate ma anche un rischio concreto per la sicurezza dei pazienti e del personale. Personale che ho trovato esasperato per le condizioni in cui deve lavorare e che minano la capacita' di attenzione e diagnosi.

Il problema nasce, ancora una volta, dalla mancanza nel territorio di strutture intermedie cui il cittadino puo' fare ricorso in alternativa ai pronto soccorso e di una rete informatizzata che interfacci tutte le strutture di emergenza e ricovero, comprese quelle accreditate di riabilitazione e lungo degenza.

Un quadro critico che non riguarda solo il Sant'Andrea. Pertanto l'Ordine ha accolto molto positivamente la nota del direttore regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, Flori Degrassi, emanata pochi giorni addietro e indirizzata a tutte le direzioni generali e sanitarie di Asl, ospedali, policlinici universitari e Ares 118.

Per la prima volta, infatti, il documento sollecita delle puntuali relazioni sulle singole situazioni, che dovranno pervenire entro il 31 dicembre 2013, chiamando in causa tutta la struttura con il fine di promuovere precisi "interventi finalizzati al contrasto del sovraffollamento dei Ps/Dea".

"Una novita' assoluta e un passo della Regione di grande importanza- ha sottolineato Lala- se intenti e tempi saranno mantenuti, potra' imprimere una svolta generale a una situazione patologica". Un giudizio pienamente condiviso anche da Massimo Magnanti, responsabile della commissione Emergenza-Urgenza dell'Ordine capitolino. 

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