Pantaleo, un luogo uguale a nessuno: cocktail, cucina e vini importanti

Un locale nel centro di Roma tra Martini, cocktail sartoriali, una cucina di grandi materie prime e una carta vini importante e divertente

La passione muove la terra e le stelle e sospinge gli uomini verso nuove avventure. Si esprime in ogni gesto della vita quotidiana e non si può creare a tavolino: nasce dai suoni belli, dalle vibrazioni che accarezzano l’anima. Pantaleo – Food, Wine, Mixology è tutto ciò: è un locale ove coloro che desiderano bellezza e cose buone, fatte con dedizione e scelte con sapienza, possono ritrovarsi nel pieno centro di Roma, tra Piazza Navona e Campo de’ Fiori, senza orari. Qui il grigiore della quotidianità scompare e al suo posto appaiono il rosso e l’oro, colori romani e del papato, appassionati e appassionanti, orchestrati in un progetto di design che ha trasformato il locale originale, storica libreria romana, in un luogo trendy e accogliente. Suddiviso su tre livelli, Pantaleo accoglie gli ospiti al piano strada con i banconi della cucina e del mixology a vista e con un grande tavolo sociale al centro della sala mentre un salotto con ampie poltrone in velluto, dai colori accesi, è posizionato al mezzanino. Al piano inferiore, una sala accogliente è stata creata per i momenti più glamour e festaioli, grazie anche al bancone tondo: questa grande versatilità rende il locale pronto ad accogliere ogni stato d’animo, grazie anche alla morbida filosofia ispiratrice che è quella di dividere con gli amici cibo, allegria e un pizzico di relax.

La cucina ha tre anime: una cruda e affilata dedicata alle tartare e alle ceviche, alle selezioni di prodotti di grande eccellenza; una calda e appetitosa con zuppe, carni e pesci dedicati alla stagione fredda; una esotica per raccontare i sapori del mediterraneo, dell’Europa e dell’oriente. I simboli del locale sono quelli di San Pantaleo, un medico fedele al suo credo, perseguitato sotto l’imperatore Domiziano, da cui il locale prende il nome e trasmettono forza, desiderio e mistero. Su una delle pareti del locale, infatti, il Santo è presente in un murales realizzato dall’artista Leonardo Spina che gli ha donato le fattezze del conte Negroni, creatore del celebre cocktail e grande viveur del secolo scorso accompagnato dai simboli che hanno rappresentato la sua passione e che rappresentano l’anima di Pantaleo: ecco quindi le icone del piombo (richiamo all'alchimia, alla miscelazione precisa ed elegante dei barman, capitanati da Paolo Sanna), dell'Icosaedro (uno dei 5 solidi platonici, considerato portatore di perfezione ed armonia universale) e del fuoco freddo (a simboleggiare l'offerta culinaria che si gioca su piatti complessi e cicchetti, su caldo e freddo).

Pantaleo, un luogo uguale a nessuno

PANTALEO – LA PROPOSTA GASTRONOMICA & IL TEAM

Aperto dalla colazione a tarda notte, Pantaleo è un locale inedito, posto al centro di Roma, che si presenta con una formula immediata e conviviale, all’insegna della condivisione: è un ristorante dai sapori mediterranei che offre commistioni di ingredienti che arrivano anche dal nord Europa e dall'oriente e tradizione del territorio a cui si affianca un raffinato bar mixology. Vanta una carta dei vini complessa e divertente, ove ogni etichetta può essere servita al bicchiere con proposte per neofiti ed estimatori sia italiani che stranieri. Ad accogliere i clienti ci sarà Sergio Frasca, in veste di patron e direttore (già responsabile sommelier del ristorante Imàgo) con lo chef Roberto De Santis (che arriva dall’Hotel Majestic e da lunga collaborazione con Filippo La Mantia) e i martinies (e gli altri miscelati) del barmanager Paolo Sanna che presta la sua sapienza per una linea di cocktails tutti da scoprire. Gli altri soci sono Giovanni Iozzi, coinvolto in prima persona nella gestione del locale e Domenico Iozzi, già imprenditore in altri settori.

PANTALEO – IL DESIGN

Posto in una incantevole piazzetta della Roma papalina tra Piazza navona, la statua di Pasquino e Campo de’ Fiori, il locale prende il posto di una storica casa editrice. Dall’esterno immediatamente visibile grazie alle vetrate alte più di 6 metri, Pantaleo è caratterizzato dall’utilizzo di metalli come il ferro battuto, il ferro brunito e l’ottone che insieme al velluto rosso cardinale delle sedute gli conferiscono uno stile inconfondibile. Il locale si dispone su tre livelli, ognuno dei quali può essere scelto dagli ospiti per differenti occasioni: il piano strada nasce per i momenti di grande frizzantezza e allegria, adatto alla condivisione con i banconi della cucina e del mixology a vista e un ampio tavolo sociale, attorniato da alti sgabelli e illuminato da lampadari in tessuto e ferro; il piano inferiore con il suo bancone circolare e le bottiglierie di grandi vini e distillati, è perfetto per momenti più glamour e raccolti e per eventi privati; infine il mezzanino, ove avvolgenti poltrone in velluto dallo schienale alto e dai colori accesi – blu, giallo, rosso, verde – sono raccolte intorno a tavoli da caffè e regalano morbide e intime ore rilassate, è il luogo ideale per pranzare in due, sorseggiare dei pigri the pomeridiani o trascorrere serate in coppia o con gli amici a decantare una grande bottiglia scelta col il sommelier-patron Sergio Frasca. Il murales del Santo domina l’ingresso e, col suo sguardo benevolo, immediatamente accoglie gli ospiti.

PANTALEO – LA CUCINA

I prodotti arrivano principalmente dal territorio laziale con una particolare attenzione alle selezioni pesci e carni, salumi e formaggi, vegetali e frutta senza trascurare le produzioni italiane e straniere irrinunciabili come le ostriche bretoni o il caviale. Ogni ingrediente di ogni piatto è stato rigidamente scelto attraverso lo studio della sua filiera, garantendone l’eccellenza.

Il menu è stato strutturato in modo da condurre l’ospite attraverso un gioco di assaggi in libertà. La scelta è ampia e procede tra freschi appetizer, selezioni di ostriche, tartare di carne e di pesce, tataki di tonno, ceviche, elezioni di salumi e formaggi, proposte golose calde di carne come il pulled pork sfilacciato o le ribs di maiale fino a dolci più proposte veloci per il pranzo come insalate e panini gourmet.

In questo inizio di autunno, ottima è la Tartare di scampetti con fichi, come pure i Bocconcini di Triglia in agropiccante su cruditè di cipollotti al lime e  polvere di anacardi, la Ceviche Rossa e Nera di pescato e calamaretti amabilmente piccanti, mayonese di pomodori e bacche di Goji  o quella  mista di pescato del giorno e gamberoni (ottima perché condita con  l'umore dei crostaci senza prevaricazioni di agrumi o cipolla),  i Gamberi cuore rosso di Mazara servito con hummus di barbabietola, colatura di burrata e sedano riccio al cedro. Tra le carni ci piace citare, per la loro piacevolezza, la Tartare di manzo con  crema di carote, stracciatella, olive taggiasche e origano dell’Etna oppure la Trinità: l’unione di tre proposte di crudo di carne che comprende il Battuto di Fassona (servito con crumble di rafano, gelo di barbabietola e sedano riccio), il Rocher di Manzo ( che viene panato con funghi Shitake e accompagnato da una mousse di Blu Shropshire e da una riduzione di birra) e della Tartare di Manzo. Come piatti di carne non convenzionale, vengono proposti  il Pulled pork su salsa barbecue leggermente speziata e le Ribs di maiale (costolette che è un piacere da mangiare anche con le mani…).

PANTALEO – L’APERITIVO

Arrivando per un aperitivo, si parte con piccoli starters da accompagnare a cocktail come il Gazpacho andaluso con cialde di platano e petali di cipolla, l’insalatina di friggitelli croccanti e non, cucunci (cioè i fior di cappero), la mollica profumata all’origano e colatura di bufala campana e gli Spaghetti di carote con radicchio, pecorino alle pere e salsa in agro. Da ricordare la raffinata selezione di ostriche a cura di Corrado Tenace che vede protagoniste l'Ostrica Fine N.3 di David Herve, Francia, l’ Ostrica Marie Morganes N.3 di Keraliou, Francia, l’Ostrica Pleiade N.3 di Thierry Poget, Francia, l’Ostrica Regal Seletion Or N.3, Famille Boutrai, Irlanda e, infine, l’Ostrica Majestic N3, Majestic Farm, Irlanda.

PANTALEO – IL BAR MIXOLOGY

La ricerca dei distillati è stata compiuta da Paolo Sanna, celebre bar mixologist, per regalare emozioni agli estimatori e grandi piaceri a tutti i bevitori. Ha creato una linea dedicata interamente al Martini, cocktail amato in tutto il mondo insieme a una carta di cocktail tagliati su misura per Pantaleo per offrire nel bicchiere emozioni e profumi inaspettati.

Paolo Sanna ha dato, infatti, grande importanza alla selezione di rum, vodka, gin, cachaça (e molto altro…) su cui costruire i miscelati, curando con attenzione estrema temperature e scelta dei bicchieri di servizio dei singoli cocktail. Per esempio, per produrre un martini che sia tale, la temperatura dei freezer è stata tarata tra i -11° e i – 20° così da offrire sempre gin e coppe ghiacciate e le olive sono marinate per osmosi nel vermouth artigianalmente: piccoli particolari per offrire uno stile riconoscibile. “Essendo un cocktail da bere in tre sorsi e basandosi su qualità del gin, del ghiaccio e del servizio, ogni martini deve essere un momento di gioia – afferma Paolo Sanna”.

Partendo dalle basi, si è poi voluto creare una serie di varianti del Martini cocktail dando luogo a una carta apposita ad esso dedicata, volendo offrire a ogni cliente il martini perfetto. Ricordiamo, quindi, una serie di martini originali firmati Pantaleo: il Dirty Pantaleo (un martini sporcato dai sapori di Sicilia, con capperi e cucunci), lo Spray (dove il vermouth viene aromatizzato con origano dell’Etna e peperoncino e poi nebulizzato),  il Japan, dedicato al Giappone (in questa preparazione si usa il sakè al posto del Vermouth con una aromatizzazione al wasabi e due gocce di salsa di soia), lo Smoked che si prepara con un whiskey torbato che gli conferisce un carattere completamente diverso.

Oltre ai classici cocktail, che si possono richiedere in ogni momento al bar tender, Paolo Sanna ha inoltre ideato una linea di miscelati tagliati sartorialmente per Pantaleo ove ritroviamo lo spirito indomito del santo e il carattere sociale e raffinato del locale. I numerosi signature saranno riconoscibili per la loro personalità netta e per la freschezza che gli viene donata dalla frutta (di stagione o utilizzata per la realizzazione degli sciroppi artigianali), dalle spezie e da alcuni ingredienti insoliti, tutti da scoprire. In più, ogni sera si potrà chiedere al barman di costruire un cocktail creato sui gusti e desideri del momento, dando indicazioni sul distillato preferito, il tipo di aromatizzazione o altro, costruendo un dialogo divertente volto a comprendere le preferenze di ogni singolo cliente.

PANTALEO – LA CARTA VINI

Sergio Frasca ha compiuto un lungo viaggio da cui ha riportato una variegata e divertente selezione di etichette per accontentare dal neofita all’intenditore. Anche chi vorrà solo provarle sarà benvenuto, con la possibilità che Sergio ha deciso di dare, di aprire bottiglie anche per un solo bicchiere.

“Questa carta dei vini – racconta Sergio Frasca – nasce per condurre il cliente in un percorso tra meraviglia e piacere, per regalare un pizzico di gioia e un attimo di relax. I vin che abbiamo selezionato sono espressione delle nostre emozioni e della nostra storia personale, del nostro gusto e crediamo sapranno conquistare il nostro pubblico con il fascino dei loro profumi e sapori. Sfogliare questa carta dei vini sarà come entrare in un mondo fuori dall’ordinario.”

PANTALEO – IL MURALES DI SAN PANTALEO COL VOLTO DEL CONTE NEGRONI

Il murales di San Pantaleo accoglie gli ospiti da una parete di fronte all’entrata e guarda benevolo chi arriva. La pittura murale acrilica misura circa 400 cm x 120 e risplende di luce e oro. L’artista è Leonardo Spina che ci racconta così la nascita dell’opera. La leggenda narra che Pantaleo di Nicomedia era un medico cristiano perseguitato ai tempi di Diocleziano. Fu condannato dapprima al rogo, ma le fiamme si spensero da sole; poi ad essere immerso nel piombo fuso, ma il piombo si raffreddò miracolosamente e infine venne mandato a morire ad feras cioè sbranato dalle belve feroci, ma esse si misero a fargli le feste. Sulla base dia queste notizie favolose sulla sua vita, L’artista ha riletto l'iconografia del santo in chiave contemporanea creando una nuova immagine di culto per gli amanti del food & beverage. L’iconografia del santo lo rappresenta in veste di medico nell’atto di somministrare alcune medicine e così nel nuovo disegno il cucchiaio è diventato uno spoon, le medicine si sono trasformate in  un  prezioso cocktail e il mantello in un  kimono alla moda con motivi geometrici. Il volto del santo è  quello del conte Camillo Negroni, inventore del celebre cocktail oltre che icona italiana di stile e viveur di inizio secolo. I simboli che sovrastano la figura sono ispirati alla vita del santo e diventano rappresentazione delle tre anime del locale. Piombo alchemico: il simbolo del piombo  è un richiamo all'alchimia e alla sua pratica di miscelare elementi di base, al fine di ottenere la panacea universale o la trasmutazione dei metalli. Un aro riferimento alla miscelazione precisa ed elegante in stile contemporaneo. Icosaedro. L'icosaedro è uno dei 5 solidi platonici. Come gli altri solidi, è considerato portatore di perfezione ed armonia universale e viene associato dal filosofo all' elemento dell'acqua, componente principale del vino e alla base di ogni bevanda alcolica. Fuoco raffreddato: a simboleggiare l'offerta culinaria a base di crudi di carne e pesce. Conclude la figura un leone (fiera ammansita) che attende di assaggiare il risultato della miscelazione ai piedi del santo.

Lascia un commento