Paolo Criscuoli si dimette da consigliere del Csm

Per molti il gesto del magistrato è un chiaro segno di senso di responsabilità. Per altri si tratta un atto tardivo farcito da dichiarazioni al limite della decenza

Vi ricordate del caso Palamara e dello scandalo delle nomine in magistratura? Cerchiamo di sintetizzare ciò che hanno scritto i giornali, ricordando il caso scoppiato nello scorso mese di giugno. Numerosi componenti del CSM si sarebbero incontrati con politici vari per concordare nomine e promozioni di giudici in questa o quella sede giudiziaria. Da qui emergerebbe che i magistrati si autogovernano in maniera del tutto indipendente, stabilendo promozioni e nomine sulla base di logiche politiche o di corrente all' interno della loro categoria. Tali fazioni si contenderebbero la guida del “sindacato” ANM e poi, all’interno del CSM, decidendo procedimenti disciplinari e promozioni. 

Tutto vero? Non proprio, occorerebbe ascoltare anche la campana dei giudici.  Ma vaglielo a spiegare alla gente che i magistrati non possono rilasciare dichiarazioni in libertà. Vaglielo a spiegare alla gente che solo due delle quattro correnti avrebbero incontrato esponenti politici del Pd, vaglielo a spiegare alla gente che la nostra Costituzione prevede che le toghe possano scegliersi i loro dirigenti, vaglielo a spiegare che l'opera di risanamento da parte di un pezzo della magistratura è iniziata ben prima dello scandalo Palamara. 

La cosa certa è che è in atto uno scontro tra la parte buona e quella meno buona. In questo senso le dimissioni del consigliere del Csm Paolo Criscuoli, si prestano a una duplice interpretazione. Se da una parte si sottolinea il senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni del magistrato, dall'altra si sospetta l'ennesima strategia di una delle correnti principali, Magistratura indipendente, prima delle elezioni suppletive di ottobre. Altro che senso di responsabillità! 

E' bene ricordare che Criscuoli è  il quinto consigliere a lasciare Palazzo dei marescialli e che le candidature presentate per le elezioni suppletive di ottobre sono 16. Il mese prossimo il Consiglio superiore dei magistrati sarà chiamato a eleggere due nuovi membri togati.  I magistrati che subentreranno saranno scelti tra il 6 e il 7 ottobre. 

Vi ricordate di Palamara? Ebbene alcuni magistrati sono convinti che sia necessario continuare l'opera di risanamento, altri – per usare un eufemismo – indugiano ancora. 

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