C’è forse un nuovo elemento nel mistero che avvolge la morte di Paolo Moroni, 42 anni, ingegnere di Allumiere ucciso a coltellate nel suo appartamento ad Amsterdam, città dove lavorava da alcuni anni.
Paolo svolgeva una professione soddisfacente, aveva uno stipendio appagante, una vita da “cervello in fuga” in un paese, l’Olanda, dove le sue capacità professionali venivano riconosciute.
Secondo quanto riportato da il Messaggero la polizia olandese avrebbe arrestato un marocchino, principale indagato per l’omicidio di Moroni. Secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto al culmine di una lite tra i due tra loro infatti c’era probabilmente una relazione. Non sarebbe però passionale il movente dell’omicidio.
La vittima avrebbe infatti sorpreso l’altro uomo a rubare dei soldi in casa mentre lui era in un’altra stanza e avrebbe reagito contro il tentativo di furto. Al culmine della lite il nordafricano lo avrebbe accoltellato diverse volte.
L’omicida ha portato con sé lo smartphone di Paolo Moroni e in tal modo si è reso facilmente rintracciabile da parte degli investigatori. Il comando di Civitavecchia ha collaborato con le forze dell’ordine di Amsterdam.
Tra il 31 gennaio e mercoledì 2 febbraio i medici legali incaricati svolgeranno l’autopsia sul cadavere del 42enne. La procura Di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.
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