Parigi, da Bologna l’iniziativa di esporre il crocifisso a scuola

“Non è una provocazione appendere un crocifisso e i musulmani non devono sentirsi provocati, altrimenti sarebbe strano”

La Lega nord di Bologna sposa l'iniziativa della presidente del quartiere Santo Stefano, Ilaria Giorgetti, che ha inviato una lettera alle scuole per invitarle ad esporre il crocifisso dopo gli attentati di Parigi. "Per me non è una provocazione appendere un crocifisso", dichiara la capogruppo leghista Lucia Borgonzoni, oggi a margine del Consiglio dedicato alle vittime di Parigi: "Non penso neanche che loro (i musulmani, ndr) debbano sentirsi provocati da questo, perché se così fosse ci sarebbe qualcosa che non va". Nessun timore, dunque, per il fatto che iniziative di questo genere possano alimentare le divisioni e le tensioni. "Assolutamente no. Il crocifisso c'è sempre stato ed è giusto che ci sia", afferma Borgonzoni, ricordando di essersi spesa in prima persona, qualche anno fa, "proprio perché il crocifisso non venisse tolto dalle scuole, anche se so che da certi plessi è stato tolto". Più cauta Valentina Castaldini, consigliera comunale e portavoce nazionale dell'Ncd. "Uno comincia a dialogare quando ha chiara la propria identità e questo vuol dire ricordarsi la nostra storia, da dove veniamo e chiaramente anche le radici cristiane", afferma Castaldini. Però, "le circolari le emana il ministero dell'Istruzione o il provveditore", frena Castaldini: se poi una posizione come quella di Giorgetti viene espressa con strumenti come un ordine del giorno, "rispetto l'opinione di tutti", aggiunge l'alfaniana, sottolineando però che "oggi quello che siamo chiamati a fare come politici è dare risposte soprattutto all'esigenza di sicurezza che la gente ha e io mi adopero per questo".

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