Partite iva: è il momento della flat tax?

La flat tax per le partite iva è uno degli argomenti caldi dell’estate. Sotto la lente, infatti, la possibilità di allargare la platea dei beneficiari

La flat tax per le partite iva è uno degli argomenti caldi dell’estate. Sotto la lente, infatti, la possibilità di allargare la platea dei beneficiari alzando la soglia del reddito massimo.

Estate flat

Sarà un’estate davvero calda e non solo per le alte temperature. Tra i tanti temi al centro del dibattito pubblico, tiene banco un argomento di grande rilevanza per molti professionisti: quello relativo alla flat tax per le partite iva. La discussione è ancora all’inizio, per questo è bene specificare che chi vuole approfondire la conoscenza del nuovo regime forfettario può fare riferimento all’interessante approfondimento pubblicato dal portale Fatture in Cloud. In breve, il principale vantaggio rappresentato dal regime forfettario è la possibilità di avvalersi di una tassazione sostitutiva al 15 per cento, comprensiva sia di Irpef che di Irap, senza contare il fatto che la burocrazia è decisamente più snella. Aspetti non da poco, che portano i partiti al Governo quasi a gareggiare per avviare interventi concreti in questa direzione.

La proposta Carfagna

A puntare il dito sulla necessità di elevare il reddito massimo per accedere a questo particolare regimo è stata già da tempo Mara Carfagna. La deputata di Forza Italia ha, infatti, presentato una proposta di legge per elevare il reddito da 30 a 50 mila. Rientrerebbero, così, tra i beneficiari del regime forfettario moltissimi professionisti. È la direzione che vogliono seguire anche Movimento 5 Stelle e Lega, considerando che buona parte del loro elettorato è composto proprio dal così detto “popolo delle partite iva”.

Il Movimento 5 Stelle rilancia

L’idea dei pentastellati va ben oltre la proposta Carfagna e arriva a toccare quota 80 mila euro di reddito, una cifra che ricalca quella del reddito familiare pensato dalla lega per accedere alla flat tax. In realtà, il progetto governativo che punta all’armonizzazione del regime forfettario per tutte le categorie professionali a 80 mila euro non è sostenibile dal punto di vista economico. Ecco perché è allo studio un ampliamento graduale che, in fase iniziale, terrà conto solo di due categorie: professionisti e commercianti. A copertura dell’intervento si confida nel recupero del gettito proveniente dalla riduzione dell’evasione fiscale. L’idea di fondo, infatti, è che aumentando la soglia di accesso al regime forfettario si interviene in automatico a favore di una riduzione del nero. Ma si tratta di un collegamento non così diretto, soggetto ad arbitrarietà.  Inoltre, a porre un freno alla soglia degli 80 mila è anche l’Unione europea che fissa a 65 mila euro l’asta dei compensi per i regimi speciali. C’è da dire che, però, a Bruxelles non è solo l’Italia a richiedere un innalzamento della soglia per accedere al regime forfettario, altri Paesi hanno sposato la causa e si potrebbe presto aprire una riflessione in tal senso.

Un premio a chi innova

Inoltre, il progetto targato Movimento 5 Stelle per le partite iva va ben oltre il regime forfettario. Per chi innova saranno previste misure particolari, in particolare saranno previste agevolazioni per le startup che scelgono di investire sulle nuove tecnologie. In programma, nel dettaglio, la possibilità di beneficiare di un’aliquota al 5 per cento per cinque anni.

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