Peste suina. Il salumiere di Montopoli: “Responsabili politici e consumatori”

Mentre in Cina finisce l’anno del Maiale e inizia quello del Topo…

La scorsa notte, tra il 21 e 22 gennaio, è scattato un blitz della Guardia di Finanza di Padova in un magazzino di generi alimentari, nel corso del quale i finanzieri hanno effettuato un maxi sequestro di 10 tonnellate di carne suina proveniente dalla Cina. Il prodotto, introdotto in Europa violando le norme doganali e sanitarie, potenzialmente contaminate da peste suina. La carne è stata valutata così pericolosa da non essere neppure condotta ad un'analisi, ed è stata immediatamente incenerita.

Inizia l'anno del topo per la Cina, già sotto i riflettori del mondo a causa della polmonite da coronavirus (stesso ceppo della Sars) che ha fatto ad oggi nove vittime nel mondo. Lunedì scorso, il 20 gennaio, nella città cinese di Chongqing, un maiale vivo era stato imbracato e lanciato nel vuoto dal bungee jumping per festeggiare la fine dell'anno del maiale e inaugurare un parco a tema; l'eco indignata di animalisti e semplici persone che hanno a cuore il rispetto per gli animali, si era fatta sentire nel mondo. Tanti insomma i simboli più o meno astrali che intrecciano le vicende e le “porcate” come quelle del mercato selvaggio.

Abbiamo parlato con il macellaio, salumiere, esperto in lavorazione e taglio del maiale da oltre 40 anni, Sergio Antonini, detto Sergione, battezzato “The king of pig” nel suo paese, Montopoli in Sabina, in provincia di Rieti, per capire come si riesca a importare carni da distanze così elevate, in modo illecito e senza garanzie per i consumatori.

“La politica permette che arrivino carni da lontano, non garantite nella loro macellazione e conservazione perché ci speculano, ci guadagnano, insomma per restare in tema…ci mangiano. Ci dicono che l'anno scorso, quando c'è stata l'epidemia di febbre suina, per arginare i rischi di contagio sono stati bruciati milioni di maiali ma io non credo molto neppure a questo. Purtroppo questi episodi non sono così sporadici e fanno abbassare la nostra fiducia in chi ci governa, in chi dovrebbe tutelarci come cittadini e consumatori. Dicono che ora provengono da Romania, Olanda, Polonia, infatti il prezzo del maiale nell'ultimo anno è cresciuto. Così fu anche per la mucca pazza, per i primi mesi comprarono solo carni italiane ma poi si è tornati all'acquisto da altri paesi che hanno norme diverse dalle nostre. Le grandi distribuzioni non hanno interesse ne tempo per lavorare i prodotti con dedizione e cura anche per chi li porterà nella propria famiglia. Credo anche che in alcuni territori vi siano infiltrazioni mafiose, per questo la legge deve vigilare.

C'è però una responsabilità anche da parte dei consumatori: come ci si aspetta che comprando delle salsicce a soli due euro si mangi qualcosa di sano? Perché poi ci si stupisce se quello che prepariamo non ci fa stare bene? La qualità si paga ma la salute passa da ciò che mangiamo e questo non va mai dimenticato”.

 

Quandi facciamo la spesa, come possiamo riconoscere una buona carne?

“Il colore può dare indizi, ma purtroppo finché non la cuociamo non vediamo come reagisce nella padella, l'acqua e i grassi che tira fuori, non lo sappiamo ci fidiamo delle etichette ma chi davvero controlla ciò che mettiamo nelle nostre tavole? La carne deve essere congelata almeno un mese per essere idonea al consumo. Pensiamo ad un prosciutto: per farlo occorrono 12-15 mesi, in quel tempo cala il peso per la perdita di umidità, peso e tempo che cercherò di recuperare dal prezzo. Come fanno a vendere prosciutto stagionato a 4,90 euro al kg? Evidentemente non compriamo ciò che ciredono di acquistare”.

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