Piazza Navona: nuovo look per la festa della Befana

La superficie pare vuota confrontandola con una foto della piazza nei primi giorni di dicembre dello scorso anno

Chi passa per piazza Navona oggi, nota subito che è diverso il look della piazza da come si presentava gli anni passati nello stesso periodo natalizio. La superficie ellissoidale pare vuota confrontandola con una foto della piazza nei primi giorni di dicembre dello scorso anno. Mancano all'appello ben 55 banchi del caratteristico mercatino della Befana, dei 115 tradizionali. Appuntamento fisso ormai dal lontano 1860 nell'agenda non solo dei romani o laziali, ma degli italiani in generale che nei giorni delle feste più attese dai grandi e piccoli, praticano quella che è ormai consolidata come una tradizione popolare: la visita alla celebre piazza di Roma, alla ricerca di qualcosa di utile e unico per il presepe o per l'albero di Natale, per la calza da riempire con dolci e carbone, per la Befana più simpatica, e soprattutto per gioco e intrattenimento dei bambini, come fare un giro sull'antica giostra dei cavalli, costruita in Germania nel 1896.

Quest'anno però sono cambiate le regole per gli operatori del mercatino della Befana più famoso d'Italia. Delle vecchie 115 postazioni se ne vedono appena 12, che insieme con la giostra dei cavalli appartengono alla categoria dell'intrattenimento. Perché questa contrazione di banchi, cosa è successo? Abbiamo avvicinato un operatore storico di piazza Navona che con altri suoi colleghi sta portando avanti una civile protesta contro le nuove regole del mercatino, dettate dal Campidoglio, che hanno determinato questa situazione.

Massimiliano De Ruvo è un burattinaio che dall'8 dicembre è presente sulla piazza per spiegare ai cittadini i motivi per cui la festa della Befana a piazza Navona stia venendo meno, inscenando anche un funerale simbolico della stessa. Riportiamo di seguito la versione dei fatti che ci ha rilasciato M. De Ruvo: "Il 27 settembre l'assessore al Commercio del I Municipio Jacopo Emiliani Pescetelli, dichiarava sul Messaggero che tutti i 115 operatori avrebbero partecipato alla fiera senza alcun problema, e questo fino al 2017, secondo l'ordinamento in vigore. Il 5 novembre è uscito invece un bando che ci obbligava a presentare una domanda per svolgere la fiera, che avrebbe estromesso 43 operatori, quindi da 115 saremmo diventati 70 e qualcosa. Non si può dire agli artigiani a 20 giorni dall'inizio di un mercato come quello di piazza Navona che non si farà più, quando hanno ormai comprato la merce; noi facciamo solo questa fiera durante l'anno, vendiamo solo prodotti natalizi, le palle di Natale, i giocattoli, gli addobbi, i costumi, presepi, tutto quel che riguarda il Natale, e non è che si può vendere a Pasqua. La tempistica è sballata, fuori da ogni logica. 43 operatori tagliati fuori significa 43 famiglie che hanno figli a carico, un mutuo sulle spalle, che ancora stanno pagando le strutture che sono di proprietà, che il Comune ci ha fatto costruire secondo un preciso progetto, seguendo le sue direttive, strutture dislocate sulla piazza secondo una precisa e studiata sequenza e disposizione. Nel 2004 le abbiamo ricostruite e c'è ancora chi sta pagando un mutuo per queste strutture, che sono costate da 10 a 40 mila euro.

Questo bando non ci stava bene, e abbiamo presentato tutte le 115 domande formulate in modo errato, sbagliate perché presentate come l'abbiamo fatto gli altri anni; loro le hanno accettate lo stesso, e questa è una grossa irregolarità; noi pensavamo che succedesse qualcosa, che ci convocassero, che non facessero partecipare nessuno, invece no; hanno estratto a sorte fra i 115, che non è legale, e hanno azzerrato quasi del tutto l'anzianità, hanno riconosciuto nella maggior parte dei casi 10 anni di anzianità, e non tutta l'anzianità pregressa; io, ad esempio, ho fatto la voltura della licenza, come altri per diversi motivi (a me sono morti i genitori, c'è chi l'affittava), tutta l'anzianità non è stata considerata, quelli che avevano meno anzianità, secondo loro, sono stati sorteggiati. Si dice in giro che noi non abbiamo ritirato le concessioni, che siamo una mafietta…, noi siamo famiglie, è un discorso di solidarietà. Secondo l'ottica del Comune, come noi siamo dislocati, quello che vendiamo non è decoroso, nonostante qui intorno ci siano venditori ambulanti dovunque ti giri, borse dappertutto… C'erano delle categorie che non andavano bene al Comune; perché , ad esempio non si possono vendere quadri? Io vorrei capire cosa vuol dire natalizio? Quando uno fa il regalo, compra quello che gli pare, io posso regalare una sciarpa, una maglia, ma anche un quadro, non è che regalo solo le palle di Natale…" Gli operatori con le loro associazioni hanno presentato ricorso al Tar, poiché si sentono acccusati ingiustamente e soprattutto il nuovo bando del Comune non è legale secondo loro. Sperano quindi in un giudizio del Tribunale a loro favorevole, in una sospensiva, come ci ha confidato un operatore venditore di dolciumi, uno dei 72 sorteggiati, che per solidarietà nei confronti dei colleghi tagliati fuori, ha rinunciato a montare il banco su piazza Navona, e ha sottolineato che chi sta già sulla piazza, i 12 banchi, appartengono ad un'altra categoria, quella degli spettacoli viaggianti che hanno un bando, delle concessioni diverse dalle loro, "sono stati costretti ad aprire, altrimenti gli avrebbero annullato le concessioni".

Ora consideriamo le ragioni del Comune di Roma. Per il sindaco Ignazio Marino "Per piazza Navona devono valere le stesse regole di legalità che per altri siti, che questa città non ha mai voluto far rispettare in 10 anni". L'Assessore al Commercio comunale Marta Leonori ha affermato nei giorni scorsi che "Chi ha a cuore il decoro e la bellezza di una delle piazze più belle al mondo, non può accettare ricatti. Siamo amareggiati che la festa tradizionale romana per eccellenza, sia oggetto di un braccio di ferro e di pressioni, siamo determinati ad andare avanti, al fianco del Municipio, con gli operatori che hanno deciso di non mancare al tradizionale appuntamento e lavoreremo nei prossimi giorni ad iniziative che non facciano mancare lo spirito di festa che deve essere alla base di questa importante manifestazione. Non sta scritto da nessuna parte che nella piazza debbano starci sempre gli stessi operatori, da qui la necessità di un bando che permetta a chiunque di potervi partecipare. Quest'anno la festa si farà, le attività di intrattenimento ci sono (la giostra dei cavalli e le 12 postazioni) e stiamo pensando di incrementare le postazioni dedicando gli spazi prima destinati ai banchi commerciali, ad attività per bambini", conclude l'Assessore Leonori. Mentre l'Assessore al Commercio del I Municipio, Jacopo Pescetelli ha dichiarato di non voler rinunciare al bando, ma di voler semmai riaprire da gennaio un confronto con tutti i protagonisti della questione Piazza Navona, sovrintendenza compresa.

Su Facebook intanto, è stata aperta la pagina "Salviamo la festa di piazza Navona". I commenti sono tendenzialmente critici nei confronti dell'associazione degli operatori; quelli più ricorrenti sono del tipo: "Il mercatino non aveva più nulla di tradizionale", "Ben venga il nuovo bando che invita a rispettare le regole", e "Meglio la piazza vuota che un brutto mercatino".

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