Il reato ipotizzato era quello di omicidio colposo per la gestione dei soccorsi all'artista napoletano. Un'ambulanza del 118 della ASL di Grosseto, inizialmente chiamata dalla famiglia, fu rimandata indietro e Daniele fu trasportato in macchina a Roma presso il S. Eugenio, dove arrivò in condizioni ormai compromesse. Questo fatto indusse a ritenere che, ove fosse stato soccorso tempestivamente presso il vicino Ospedale di Orbetello, avrebbe potuto salvarsi. Ma le indagini svolte dalla Procura di Roma hanno accertato, invece, che dietro la morte di Daniele non ci sono responsabilità e che il trasferimento e l’eventuale ricovero all’ospedale di Orbetello, località più vicina alla residenza toscana dell’artista, non sarebbe stato risolutivo del problema cardiaco che ne ha provocato la morte.
Per il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, “resta il dolore per la morte di un grande artista che aveva scelto di vivere in Toscana, ma conforta sapere che la nostra sanità si è mossa in modo corretto e che non c’è stato nessun ritardo nei soccorsi. L’ambulanza inviata dal 118 fu rimandata indietro per scelta della famiglia. La conclusione dell’indagine della procura di Roma sulla morte di Pino Daniele esclude ogni responsabilità da parte della Asl di Grosseto”.
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