Categorie: Cronaca

Polfer e Squadra Mobile. Fermata la Banda dei furti a Latina. 7 arresti

La Procura di Latina ha contestato l'associazione per delinquere nei confronti dei sette romeni, arrestati nel corso di una operazione congiunta della Polfer e della Squadra Mobile di Latina accusati di aver messo a segno diversi colpi in provincia di Latina e in provincia di Roma. Da quello del supermercato Conad di Sezze che aveva fruttato 31mila euro, ad altri esercizi commerciali finiti nel mirino di una banda che il dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Pontecorvo ha definito molto agguerrita. L'indagine è parallela a quella condotta nei giorni scorsi dalla polizia sempre contro i furti e che aveva portato un gruppo di romeni in carcere, alcuni destinatari della nuova ordinanza richiesta dal pm Marco Giancristofaro e firmata dal giudice Giorgia Castriota infatti sono gli stessi.  Le indagini della Squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio, supportate anche da intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono iniziate nel 2018 a seguito di una recrudescenza di furti in danno di biglietterie automatiche presenti nelle stazioni ferroviarie dell'Agro Pontino. 

Grazie agli impianti di videosorveglianza delle stazioni gli investigatori hanno potuto ricostruire la tecnica utilizzata dal gruppo, variabile di volta in volta dalle quattro alle sei persone: i malviventi completamente travisati asportavano il denaro contante custodito all'interno delle emettitrici automatiche di biglietti ferroviari, dopo averne scardinato il congegno di protezione. Le prime attività investigative della Polizia Ferroviaria, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, da subito si sono focalizzate su un gruppo di cittadini rumeni che, con il tempo, hanno accresciuto la propria capacità criminale spostando i propri interessi verso esercizi commerciali e distributori di carburante della Provincia di Latina e mettendo in atto ogni espediente per sottrarsi ai controlli delle Forze di Polizia. In diverse occasioni, di fronte a condotte di guida estremamente pericolose, il personale operante ha dovuto desistere dal portare a termine l'attività per non mettere a repentaglio la sicurezza di altri ignari automobilisti.

Durante le indagini, protrattesi da settembre a dicembre dello scorso anno, sono state documentate le attività illecite del gruppo concentrate in orari notturni. Gli obiettivi prescelti, frutto probabilmente di una accurata scelta, sono stati i più vari: bar, supermercati, distributori di carburanti, esercizi commerciali, club privati. Il bottino poteva variare a seconda dell'obiettivo, dal denaro contante agli attrezzi agricoli ai computer, molto spesso successivamente recuperati dai poliziotti. Il gruppo si è dimostrato compatto non solo nel compiere i furti, ma anche nel coprirsi a vicenda: in una circostanza ad esempio, dopo essere stati individuati dalle pattuglie dopo l'ennesimo furto, i malviventi si davano alla fuga da un'auto in corsa lasciando alla guida soltanto una donna loro complice che, pur di sottrarsi alla cattura, dichiarava falsamente di essere stata sequestrata nottetempo da un gruppo di tre connazionali. Le indagini della Polizia Ferroviaria si sono intrecciate con la contestuale attività investigativa, su analoghi episodi di furto, svolta da personale della Squadra Mobile della Questura di Latina, sempre coordinat dalla locale Procura, che già nella giornata di sabato aveva portato all'emissione di provvedimenti di fermo a carico di cinque cittadini rumeni, tre dei quali già coinvolti nell'attività della Polfer.

I provvedimenti di fermo, sono stati immediatamente seguiti dalle ordinanze di custodia cautelare emesse dalla locale Procura ed eseguite in collaborazione tra i due Uffici investigativi: tre sono state notificate in carcere, mentre le altre quattro, sono state eseguite tutte nel pomeriggio di ieri. Un apporto fondamentale al buon esito delle indagini è stato dato dalla presenza presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria di un poliziotto rumeno aggregato in Italia in virtù del progetto di collaborazione internazionale Ita.Ro con un ufficiale che ha interprato non soltanto la lingua e le conversazioni ma anche le condotte. 

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