Protocollo sicurezza sul lavoro: cosa cambia per le imprese di Roma

Tra il 2019 e il 2021, si stima che saranno stanziati circa 2 milioni di euro da investire su iniziative che coinvolgono più settori lavorativi

È stato siglato il 29 aprile un Protocollo sulla sicurezza sul lavoro tra Regione Lazio e circa 30 enti (tra cui la CGIL del territorio ma anche INPS E INAIL) che mira a cambiare e sensibilizzare sempre più le aziende e i lavoratori in merito ad un argomento molto spinoso: le morti bianche.

Tra il 2019 e il 2021, si stima che saranno stanziati circa 2 milioni di euro da investire su diverse iniziative che coinvolgono più settori lavorativi tra cui agricoltura, edilizia e lavoro digitale.

I quattro punti chiave saranno:

  • Sensibilizzazione;

  • Promozione della sicurezza sul lavoro;

  • Investimenti

  • Più controlli

Ma cosa dice in merito a ciò il protocollo siglato in Regione Lazio con i vari enti? Come cambierà il concetto di lavoro e sicurezza per le imprese di Roma e dintorni? Scopriamolo.

Protocollo sul lavoro: 2 milioni di euro per migliorare

Secondo gli specialisti di consulenzasullasicurezza.it , il team di riferimento per la sicurezza sul lavoro a Roma, la firma di questo protocollo era già nell’aria da tempo e promette di cambiare in modo concreto e radicale il lavoro sia dei dipendenti che delle imprese laziali e, di conseguenza, di tutta Roma. È stato firmato il 29 aprile dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dall’assessore al Lavoro Claudio Di Beradino e da oltre 30 enti che si occupano di lavoro in senso stretto. Tra questi, vi è anche il sindacato territoriale della CGIL, INPS, INAIL e altre parti. All’interno dell’accordo, si promette un investimento di oltre 2 milioni di euro a favore delle imprese ma soprattutto di una protezione concreta dei lavoratori. La firma è stata attuata proprio alla vigilia del 1 Maggio e dopo esser venuti a conoscenza di un dato allarmante: le morti bianche nel solo territorio laziale ammontano già a 21. E questo solo nei primi mesi del 2019. 

Cosa prevede nello specifico il Protocollo?

Il Protocollo mira a sostenere sempre più le imprese e a investire in diversi campi lavorativi quali di agricoltura, edilizia, lavoro digitale e via dicendo.

Nello specifico, sono principalmente 4 le azioni che si vogliono attuare:

  • Intraprendere diverse iniziative di sensibilizzazione: si vuole cercare, infatti, di far comprendere quanto sia importante la sicurezza sul lavoro sia all’impresa che lo offre che al dipendente che lo attua. Soprattutto in relazione alle sempre troppe morti bianche che ci sono ogni anno nel nostro Paese;

  • Promuovere la sicurezza sul lavoro come fattore di responsabilità sociale: si istituiranno dei progetti specifici in scuole di ogni grado ma anche università per far capire eticamente quanto è importante lavorare in modo sicuro;

  • Realizzare corsi di formazione ad hoc: questi saranno, invece, destinati a lavoratori dipendenti, dirigenti e aziende di ogni settore e grado. Prenderanno il via ad ottobre di questo stesso anno;

  • Valorizzare sempre più la figura dei Rappresentanti dei Lavoratori (RLS) e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLST). L’obiettivo sarà fornire loro sempre più strumenti che permettano di identificare in modo tempestivo eventuali rischi e problematiche nei comparti lavorativi di piccole e medie imprese;

  • Istituire un gruppo di rappresentanti di aderenti al protocollo che dovranno fornire alla Regione Lazio tutte le informazioni e le problematiche in merito alla sicurezza sul lavoro in determinate imprese. Lo scopo è proprio quello di arginare il problema in modo tempestivo e sempre più concreto.

L’obiettivo messo in atto dal Protocollo sarà, quindi, quello di investire quasi due milioni di euro nel triennio 2019/2021 per rendere più radicalizzata la cultura della sicurezza del lavoro in ogni area territoriale del Lazio. Ovviamente, si presume e si spera che ciò venga concretizzato sempre più anche nelle altre Regioni. Anche perché il dato delle morti bianche è sempre più allarmante: solo nel 2018 sono stati 703 i cosiddetti “caduti sul lavoro” in Italia, e nel 2019 sono già 100 le morti bianche. Una strage infinita che si spera possa arginare in ogni lato del nostro Paese.

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