Puntura delle zanzare, come possiamo liberarcene con efficacia

Con l’estate e il caldo torna anche l’incubo delle zanzare: basta sopportare le punture, bisogna prendere provvedimenti

Puntura di zanzara nel braccio

Puntura di zanzara nel braccio

La malattia è causata da un Arbovirus (virus trasmesso da artropodi), isolata per la prima volta nel 1937 in una donna residente in Uganda nel distretto del West Nile, da allora ne è stata documentata la presenza, oltre che in Africa, in Europa, Medio Oriente, India, alcune regioni dell’Asia e dell’Australia, Canada, Centro America e negli Stati Uniti dove il primo caso è stato segnalato a New York nel 1999 per poi propagarsi in tutto il Paese nord americano, raggiungendo la costa occidentale nel 2002.

Proprio nel 2012 negli Stati Uniti è stata registrata la più grande epidemia del virus degli ultimi dieci anni al punto che Lyle R. Petersen, Direttore del dipartimento per le malattie infettive (Division of Vector-borne Infectious Diseases) del Centro nazionale per le malattie infettive emergenti e delle zoonosi, ha dichiarato: ”I focolai si sono dimostrati estremamente difficili da prevedere e controllare. La grande epidemia del 2012 ha colto molti di sorpresa e indica che il West Nile Virus resta una formidabile sfida per la sanità pubblica per gli anni a venire“.

Il West Nile Virus è responsabile di varie forme di Meningite (infiammazione febbrile del cervello e del midollo spinale) e di Encefalite (infiammazione del cervello) e viene trasmesso principalmente dalla puntura di zanzare infette, altri casi minori sono stati segnalati attraverso le trasfusioni di sangue, il trapianto di organi, la gravidanza e l’allattamento.

Il periodo di incubazione è abbastanza breve, da un minimo di 2 a un massimo di 14 giorni, nella maggioranza dei casi (80%) è asintomatico, nella restante percentuale gli ammalati manifestano mal di testa, febbre, dolori muscolari e articolari, vomito e dissenteria. Meno dell’1% delle persone morse da zanzare infette si ammalano gravemente e fortunatamente le statistiche indicano un’incidenza di guarigione di circa il 99% anche se stanchezza e debolezza generale possono protrarsi anche per mesi. I soggetti più a rischio sono le persone con più di 50 anni e quelle con il sistema immunitario indebolito.

Al momento non esiste un vaccino, è stato introdotto con efficacia solamente quello veterinario per i cavalli. Fortunatamente le infezioni lievi guariscono nel giro di poche settimane e senza interventi medici di rilievo, recenti sperimentazioni indicano l’efficacia delle cure con farmaci antiretrovirali nel trattamento dei casi più gravi.

Situazione attuale del West Nile Virus in Italia e Europa. L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha registrato nello scorso anno (aggiornamento di Novembre 2013), 226 casi di febbre del West Nile nell’UE con un picco massimo di 86 casi in Grecia mentre nei Paesi limitrofi ne sono stati segnalati 557, attualmente la nazione più colpita è la Serbia con 302 casi mentre in Italia sono 69.

Provincia – Data primo caso – Casi segnalati nel 2013
Bologna  –  5 settembre 2013 –      2
Brescia – 10 ottobre 2013 –           2
Cremona – 19 settembre 2013 –     1
Ferrara – 19 agosto 2013 –            6
Foggia  –  3 ottobre 2013 –            1
Lodi  – 10 ottobre 2013 –               1
Mantova  – 4 settembre 2013 –      7
Modena  – 19 agosto 2013 –        16
Padova  – 12 settembre 2013 –      1
Parma  – 19 settembre 2013 –        3
Reggio Emilia  – 4 settembre 2013 –  5
Rovigo  –  8 agosto 2013 –            10
Treviso  – 26 settembre 2013 –       5
Venezia  – 26 settembre 2013 –      2
Verona  –  5 settembre 2013 –        7

Questi dati rendono auspicabile che l’Italia prenda in seria considerazione e faccia proprie le linee guida dell’OMS per un contrasto efficace ai vettori che provocano malattie che ormai stanno diventando endemiche nel nostro territorio anche perchè, in mancanza di un monitoraggio integrato a livello nazionale, chi ci assicura che il West Nile Virus non sia già presente in altre Regioni?

Prevenzione della malattia. In ambito domestico valgono le raccomandazioni generali per evitare la proliferazione delle zanzare: evitare l’accumulo d’acqua dai bidoni dei rifiuti, grondaie, giocattoli, sottovasi, ciotole e mangiatoie per gli animali, coperture di piscine e comunque qualsiasi oggetto che contenga acqua per lunghi periodi. Di norma è sempre necessario eliminare dalle aree scoperte vecchi pneumatici, fusti, lattine, pentole, stoviglie, elettrodomestici fuori uso e oggetti non più utilizzati. Per la disinfestazione delle zanzare conviene sempre rivolgersi a ditte specializzate in grado di mettere in atto programmi annuali specifici di lotta integrata.

Dott. Francesco Gullo

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