Quanto costa un conto corrente

Da indagini della Banca d’Italia è risultato che fino al 2017 gli italiani pagavano oltre 79 euro all’anno per gestire il conto corrente

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La quasi totalità degli italiani sopra i 20 anni possiede un conto corrente. Per altro in varie situazioni è praticamente necessario averne uno, ad esempio per chi ha un’attività imprenditoriale e anche per la maggior parte dei lavoratori dipendenti. Per legge è infatti obbligatorio per le imprese pagare i propri dipendenti con metodi tracciabili. Oltre a questo si deve anche considerare l’ormai diffusa abitudine a pagare i conti tramite l’home banking o utilizzando una carta di debito. Il costo da pagare per la gestione di un conto corrente dipende da una serie di fattori, tra cui i servizi di cui si può usufruire.

I conti correnti a zero spese
Nonostante la cifra media pagata per la gestione del conto corrente in Italia sia abbastanza elevata, è vero però che alcune banche offrono tale servizio a costo ridotto. In alcuni casi è possibile anche aprire un conto corrente zero spese, l’offerta varia però in modo sostanziale da banca a banca. Vari istituti di credito permettono infatti ai propri clienti di azzerare le spese del conto solo rispondendo a specifici requisiti. Tra cui ad esempio avere una giacenza media di una certa consistenza, oppure accreditando sul conto uno stipendio o una pensione. Ci sono anche conti correnti a spese ridotte per i giovani under 30 o under 18. Se si trova una proposta di conto corrente a zero spese è importante verificarne tutte le precise specifiche.

Conti correnti a spese ridotte
Sono poi disponibili particolari conti correnti proposti a somme mensili molto ridotte. Si tratta di offerte che tutte le banche propongono ai propri clienti a bassa operatività. Questa tipologia di conti correnti consente di non spendere nulla se ci si mantiene all’interno di un certo numero di operazioni all’anno. Le spese sono minime, o anche azzerate, solo se si effettua un numero ridotto di bonifici o di accessi al servizio di home banking. In alcuni casi tale proposta è associata a una carta di debito con IBAN stampigliato sopra. Le carte ricaricabili con IBAN non sono dei veri e propri conti correnti, ma offrono la possibilità di effettuare la maggior parte delle operazioni possibili con tale tipologia di prodotto bancario.

Conti correnti vincolati
Tra le varie proposte di conti correnti a spese ridotte alcune consentono anche di maturare degli interessi nel corso del tempo. Per tali conti in genere si paga un costo mensile; se però la somma presente sul conto viene vincolata, per un minimo di 3-6 mesi, si possono ridurre i costi, fino anche ad azzerarli. Non tutte le banche offrono conti correnti con interessi; spesso è necessario attivare a parte un conto deposito, che ha ulteriori costi rispetto al conto corrente.

I conti correnti in Italia
Da alcune indagini svolte nel 2017 dalla Banca d’Italia è risultato che mediamente gli italiani pagavano oltre 79 euro all’anno per la gestione del proprio conto corrente. Nell’arco del tempo tale somma è leggermente aumentata; si tratta di una cifra media, visto che sono sempre di più le proposte di conti correnti a prezzo ridotto. Si deve però ricordare che i clienti che approfittano del fido bancario, della gestione titoli, del servizio di home banking, della possibilità di utilizzare una carta di credito si trovano a dover pagare somme non indifferenti ogni mese per l’utilizzo del conto corrente.