Reddito di cittadinanza, fuori gli extracomunitari. E non è colpa di Salvini

Solo il 6 per cento delle domande accolte riguarda cittadini stranieri che nel nostro Paese sono i più a rischio povertà

Secondo i dati Inps pubblicati a fine agosto, delle 905mila domande accolte a metà luglio per il reddito o la pensione di cittadinanza, solo il 6% riguardava cittadini non comunitari. Come se i porti fossero stati chiusi per gli stranieri almeno fino all'emanazione del decreto attuativo che fornisca l’elenco contenente i Paesi da cui è “oggettivamente impossibile” ottenere certificazioni sul proprio status economico nel Paese d’origine.Come ricorda Altreconomia, sono state sospese anche domande di rifugiati politici, esonerati invece per legge dall’obbligo di fornire documenti. Una situazione al alto rischio, poichè il rischio di povertà per gli extracomunitari è quasi il doppio rispetto agli italiani. 

Intanto l'Osservatorio statistico sul Reddito/Pensione di Cittadinanza, che periodicamente fornisce le statistiche essenziali sui nuclei familiari percettori del beneficio economico, ha pubblicato gli ultimi dati . Al 17 luglio 2019 risultano pervenute all’Inps 1,4 milioni di domande di cui 905 mila, pari al 65%, accolte ed il 7% attualmente in lavorazione. Per il 78% le domande sono trasmesse dai CAF e dai Patronati e solo per il 22% dalle Poste Italiane.

Si conferma anche per questo trimestre la maggior concentrazione di beneficiari nelle regioni del Sud e nelle Isole che (61%), seguite dalle regioni del Nord, (24%), e da quelle del Centro con il 15% dei nuclei beneficiari. A guidare la classifica delle città che hanno ricevuto il maggior numero di risposte positive c’è Napoli, con 36.399 domande accolte, a seguire Roma con 32.905 e Palermo con 26.114. Milano al nord si contende il primato con Torino (16.699 contro 16.873).

 

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