Divisi su tutto. Ma con garbo e pochi scontri, almeno finchè non è arrivato Rocca, in zona Cesarini. Si può riassumere così il dibattito che si è svolto questo pomeriggio nella sede del quotidiano Il Tempo tra i candidati alla presidenza della Regione Lazio, Alessio D’Amato per il centrosinistra, Donatella Bianchi per il M5s e Francesco Rocca per il centrodestra. Il confronto, dopo un’oretta scarsa di calma, si è acceso sul tema della sanità quando si è presentato, in ritardo, l’ex presidente della Croce Rossa Italiana.
Rocca ha rispolverato i suoi cavalli di battaglia, in faccia a D’Amato. “Dobbiamo abbattere le liste di attesa– ha detto l’ex presidente della Cri- E poi c’è una sanità troppo romano-centrica. Nelle province c’è una sensazione di abbandono”. Puntuale la risposta dell’assessore alla Sanità uscente. “Un conto è la sensazione, un altro i dati oggettivi”, ha detto D’Amato. “Praticamente tutti i nuovi ospedali sono nelle province. Sono tutti finanziati, alcuni già in costruzione altri prossimi a partire. Stai fornendo dati falsi”, ha concluso rivolgendosi a Rocca.
Meno divisivo il tema del Forlanini. “Il nostro obiettivo è farlo diventare una cittadella della salute europea visto che è adiacente allo Spallanzani e al San Camillo – ha detto D’Amato – La nostra progettualità è quella del trasferimento del Bambino Gesù al Forlanini. Il costo si aggira sui 200 milioni”. Rocca ha ricordato che secondo lui “il Forlanini non doveva essere chiuso”.
Il candidato del centrodestra ha aggiunto: “Guardo con favore all’idea del Bambino Gesù ma credo che quando realizzeranno quanto costerà capiranno che sarà più vantaggioso per loro comprare un terreno e realizzare un nuovo ospedale. Certamente si può mantenere il carattere sanitario del Forlanini ma con un’intensità di cura differente”. Bianchi ha invece detto che “bisogna ascoltare i comitati quando chiedono che torni una struttura pubblica”.
Qualche scintilla anche sul’economia. “Ho incontrato le categorie ed è un coro di critiche sull’assenza della Regione sulla politica industriale. E sulla Cisterna-Valmontone non è stato fatto nulla” ha attaccato Rocca. D’Amato ha ricordato di voler puntare “sull’economia del mare” mentre Bianchi punterà “su logistica e maggiori relazione con il mondo della formazione”.
E’ stata invece la candidata del M5s a marcare le distanze sul tema del termovalorizzatore. “Assolutamente no all’inceneritore– ha detto- parliamo di un impianto inquinante che ci farebbe pagare più tasse. Servono riciclo e nuove tecnologie per smaltire i rifiuti, con impianti che già esistono come l’ossicombustione. Non capisco come un assessore alla sanità possa pensare che un impianto che inquina possa essere la soluzione”.
Secca la risposta di D’Amato: “Non è vero che inquinano se si usano le tecnologie più moderne. C’è un mondo ideale e uno concreto. Oggi i rifiuti di Roma riempiono le discariche e i termovalorizzatori che già esistono. Mentre la differenziata, quando Roma è stata governata dai 5 stelle, è addirittura peggiorata”. (Zap/Dire)
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