Regione Lazio, buco di 27 milioni sulla sanità

Un buco di 27 milioni nelle casse della Regione Lazio, quasi tutti in conto alla sanità. Eppure gli extra gettiti vanno ancora ai trasporti

Regione Lazio, sede via Cristoforo Colombo

Regione Lazio, sede via Cristoforo Colombo

Sembrano lontani i tempi in cui l’ex Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti annunciava alla stampa: “Nel 2012 il debito commerciale della Regione Lazio era 13,4 miliardi di euro. Ecco, quella stagione di debiti e dissesto finanziario e amministrativo è oggi alle nostre spalle”.

Eppure il bilancio della Regione è tutt’altro che in attivo, nella sezione che riguarda la sanità emerge un debito di 27 milioni, riconosciuti proprio dalla Commissione Bilancio.

Certo la giunta Rocca ha ereditato una condizione non proprio ideale soprattutto per dare seguito alla promessa elettorale che voleva l’azzeramento delle liste d’attesa per le visite mediche nelle strutture pubbliche.

La giunta Rocca deve fronteggiare anche un riconoscimento di 230 mila euro al personale, il Tribunale ha infatti stabilito che l’ente Regione ha chiuso gli occhi di fronte a rapporti di lavoro irregolari.

Dove troverà Rocca i fondi? La giunta ha deciso di far fronte ai debiti fuori bilancio riducendo in parte le risorse iscritte al fondo rischi per le spese legate ai contenziosi e utilizzando fondo rischi per il finanziamento ordinario utile a garantire i livelli essenziali di assistenza nel servizio sanitario regionale. Si discute in queste ore una seconda proposta di legge relativa alla copertura del disavanzo sanitario. Con la proposta di stabilisce di aumentare di due milioni di euro, passando così a 218 milioni, la spesa per il ripiano dei disavanzi sanitari relativi ad esercizi pregressi.

Regione Lazio, investimenti sui trasporti ma non sulla sanità

La Repubblica inoltre mette sotto la lente una stranezza che pare essere comune tanto alla giunta Zingaretti quanto alla nuova compagine guidata da Francesco Rocca: le somme derivanti dall’Irap e dall’Irpef vanno solo per una piccola parte alla sanità. Ma allora dove vanno?

Secondo la Repubblica “Il resto di quelle tasse portate ai massimi livelli e che pesano sulle tasche dei cittadini continuano infatti a finanziare i trasporti” con buona pace della Corte dei Conti che negli anni ha più volte definito anomalo il ricorso a queste fonti per la copertura delle spese dei trasporti.

La Corte si esprimeva cosi sottolineando che quell’extra gettito avrebbe dovuto essere riservato al: “percorso di rientro dai considerevoli disavanzi accumulati dagli enti territoriali nel settore sanitario”.