Regione Lazio: due progetti per la lotta contro la povertà estrema

L’ammontare complessivo è di 300mila euro. Le province selezionate per gli interventi sono Frosinone e Viterbo

Finire in mezzo alla strada, senza più una casa in cui vivere. Oppure disporre di un qualche tipo di abitazione ma versare in condizioni economiche proibitive, che impediscono di avere persino l’indispensabile.

Si potrebbe continuare, purtroppo. Le varietà dell’indigenza sono molte e spesso si intrecciano tra di loro. Una spirale alla quale è estremamente difficile sfuggire con le proprie sole risorse, quando dalla povertà si sprofonda nell’indigenza.

Il dramma riguarda anche il Lazio. Ed è notizia di oggi che la Regione ha aderito all’avviso del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che, grazie al Programma operativo nazionale inclusione del Fondo Sociale Europeo, consentirà di disporre di nuovi fondi da utilizzare. Mirati soprattutto a fronteggiare il fenomeno dell’emarginazione in età adulta e il problema dei senza dimora. I distretti socio-sanitari scelti per attuare i progetti sono il Vt3 (capofila: Viterbo) e quello di Fr B (capofila: Frosinone), per un importo di 150.000 mila euro ciascuno.

 “La Regione – spiega Alessandra Troncarelli, assessore regionale alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali – ha proposto i due ambiti di Viterbo e Frosinone perché presentano un elevato indice di povertà estrema. Il distretto Vt3 si compone di circa 98.000 abitanti e sono 1.650 i nuclei familiari che versano in stato di disagio socio-economico, mentre 4.800 i cittadini in carico ai servizi sociali. Il distretto di Frosinone, invece, conta 185.688 residenti con 880 famiglie che hanno fatto ricorso ai Centri di ascolto perché in forti difficoltà. Inoltre, la maggioranza degli ospiti delle strutture di prima accoglienza ha meno di 30 anni”.

“Il nostro obiettivo – conclude Troncarelli – è prevenire il fenomeno, migliorando la qualità della vita delle famiglie disagiate e dei loro bambini. Ciò è possibile potenziando la rete dei servizi per il pronto intervento sociale rivolto ai senza dimora, anche mediante la prima accoglienza notturna e diurna, l’acquisto di generi alimentari e kit per l’igiene, nonché rafforzando le misure a sostegno della loro autonomia, tramite intese con Asl, terzo settore e distretto”.

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