Edy Reja è tornato a casa. E' lo stesso tecnico ad ammetterlo, rispondendo ad una delle numerose domande che gli sono state fatte nella conferenza stampa di (ri)presentazione.
"Quando sono rientrato – ammette Reja – avevo la sensazione di non aver mai lasciato. Ho trovato dei miglioramenti all'interno dello spogliatoio. Ho visto manifestazioni d'affetto, mi dà ulteriore carica per fare bene".
Che gruppo ha trovato?
"Forse c'era un po' di sfiducia, se il presidente cambia allenatore vuol dire che qualcosa che non andava c'era. Il rendimento da gennaio ad adesso non è consono all'organico della Lazio. A noi il compito di ricreare fiducia, dare riferimenti precisi. Mi auguro che i giocatori siano sollecitati dalle mie richieste, di imporre il nostro gioco ovunque. Ho visto un po' la squadra frenata dal punto di vista mentale. In questa settimana ho visto voglia e disponibilità, sono convinto che tutti daranno una grossa mano. Ho visto integrazione tra vecchi e giovani2.
Infine, sul contratto fino al 2015: "Io ci sto, se ci sono le premesse continueremo. Non mi piace parlare di contratti, il presidente ha voluto mostrarmi estrema fiducia, poi vedremo se ci sarà la possibilità di continuare. Questo tipo di lavoro deve avere un seguito, i giovani devono essere integrati, non si può fare un'esperienza di 6 mesi e poi chiudere".
Reja è tornato… per restare.
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