A cinque giorni dalle primarie del PD, sono arrivati finalmente i dati definitivi e certificati dalle commissioni regionali del voto che ha riconsacrato Matteo Renzi alla guida del partito. Numeri che, rispetto alle stime iniziali, ritoccano leggermente al ribasso la percentuale di vittoria del neosegretario. E così dal 70% l'ex premier passa al 69,2% (1.257.091 i voti ottenuti). Il Ministro della giustizia Andrea Orlando, che aveva contestato i conteggi, recupera uno 0,5% e sale al 20% (con 362.691 voti). Mentre il governatore della Puglia Michele Emiliano conferma un pieno 10,9% (con 197.630 voti).
Resta il tema, importante, dell'affluenza; in totale gli elettori sono stati 1.839.000, circa un milione in meno rispetto alla precedente tornata del 2013. I voti validi sono stati 1.817.000. In tutta Italia, ad eccezione di Puglia, Basilicata e Abruzzo, si è registrato un forte calo di votanti, specialmente nelle regioni rosse. Ai gazebo del PD quattro votanti su dieci erano over 65. La base del partito invecchia e la sinistra perde quota.
Anche ad Artena (RM) è scesa l’affluenza al voto per le primarie del PD rispetto al 2013. Gli elettori sono stati 190, 155 per Renzi, 24 per Orlando e 11 per Emiliano. “L’affluenza dal 2013 a oggi è quasi dimezzata” commenta il Segretario Cristian Acciarito. Perché secondo lei c’è stato questo calo di affluenza? “Le vicende vissute dal Partito Democratico a livello nazionale di riflesso hanno perdere fiducia anche a livello locale. Ma ad Artena la spaccatura che si è venuta a creare alle scorse amministrative ha contribuito ad avere poca affluenza”. Per spaccatura intende la candidatura a Sindaco di Felicetto Angelini e Fabrizio De Castris? “Si. Le liste civiche costruite nelle ultime tornate elettorali sono state un fallimento. Auspico di arrivare alle prossime amministrative con una lista unitaria del Partito Democratico oppure con una coalizione di centro sinistra che scelga il proprio candidato utilizzando lo strumento delle primarie”.
“A breve convocherò un’assemblea con gli iscritti e i simpatizzanti del PD per decidere il percorso da seguire che sia il più possibile unitario all’interno del partito” conclude Acciarito.
Quanto all'Assemblea nazionale del Pd, che domenica 7 maggio dovrà ratificare il voto delle primarie e proclamare formalmente Renzi segretario, l'attribuzione su base regionale dei 1.000 componenti eletti al supremo organo rappresentativo del partito è la seguente: Renzi 700 delegati, Orlando 212, Emiliano 88.
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