Il giudice del lavoro, Valentina Cacace, ha respinto il ricorso del comandante della Polizia Municipale di Rieti, Enrico Aragona, contro la sospensione dall’incarico disposta dal Comune in conseguenza di un provvedimento disciplinare.
Il motivo del contendere sono i giorni di ferie consecutivi che Aragona ha preso dall’ 4 ottobre 2013 all’ 8 gennaio 2014, fatta eccezione per il 9 ottobre. Secondo il giudice Cacace “per un verso l’autoattribuzione del lungo periodo di ferie è illegittimo perché risulta che Aragona avesse già goduto di tutte le ferie del 2013 e che non avesse diritto di usufruire di ferie arretrate essendo decorsi i termini previsti dalla contrattazione collettiva. Il dirigente poi autoprogramma le sue ferie in relazione alle esigenze connesse all’incarico affidato alla sua responsabilità e nel rispetto dell’assetto organizzativo dell’ente”. Pertanto “la condotta integra gli estremi dell’inadempimento perché il ricorrente era pienamente consapevole degli effetti dannosi che essa avrebbe avuto nell’espletamento del servizio istituzionale”.
Alla luce di questi rilievi, Aragona si sarebbe reso protagonista di “un atto di insubordinazione”, avente il fine di “paralizzare l’attività del comando della Municipale”. Pertanto, il comandante era “pienamente consapevole degli effetti dannosi” provocati dalla sua condotta.
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