Rifiuti. Lazio, (Colleferro) Sanna: 500mila tonnellate inaccettabili

“La Regione Lazio, in maniera meno arrogante, deve venire qui e sedersi di fronte a tutti i cittadini per spiegare che cos’è questo impianto”

"Ho già detto all'assessore Valeriani che su quella dichiarazione dell'impianto che la Regione vuole costruire a Colleferro c'è la necessità impellente di un confronto con un territorio che ha vinto la battaglia della chiusura degli inceneritori e che si sta organizzando in maniera diversa rispetto a quanto ci è stato lasciato da Lazio Ambiente, con un'impiantistica in linea con le esigenze del territorio.

È chiaro che 500mila tonnellate sono inaccettabili. La Regione Lazio, in maniera meno arrogante di come ha fatto negli ultimi vent'anni, deve venire qui e sedersi di fronte a tutti i cittadini per spiegare che cos'è questo impianto". Cosi' il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, nel corso dell'incontro pubblico 'La questione romana' organizzato dal movimento Rifiutiamoli nella sala Konver della cittadina in provincia di Roma.

"La Regione ha fatto una dichiarazione senza soppesarla, secondo me più per motivi amministrativo-contabili che per motivi tecnici- ha aggiunto Sanna, incalzato dalle domande degli organizzatori- Le linee guida per me sono chiacchiere e non mi preoccupano, mi preoccupa il Piano Rifiuti. È da qui al Piano Rifiuti che dobbiamo prendere le dovute precauzioni". E, tornando ancora una volta sulla discarica di Colle Fagiolara, ha assicurato: "Concluderà la sua vita in conclusione del contratto in essere, cioè il 31 dicembre 2019.

C'è stato uno stanziamento dei primi 2 milioni di euro per l'accantonamento pluriennale sul bilancio della Regione per il post-mortem, l'amministrazione comunale ha chiesto che vengano impegnati e spesi non oltre il 31 dicembre 2019". Confermata la possibilità di una visita in discarica "per comprendere come avverrà la chiusura", aperta a associazioni e comitati "non appena arriverà l'ok di Fortini (presidente Lazio Ambiente, ndr)". Gli inceneritori, ribadisce il primo cittadino, "vanno demoliti, il sito bonificato e restituito alla comunità". (Ara/Dire) 

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