“Riprendiamoci la città” l’urlo degli occupanti a Roma

E’ uno degli slogan sui manifesti apparsi stanotte in varie zone della Capitale

“Tsunami Tour”, questo il titolo del manifesto affisso la scorsa notte sui muri di molte zone periferiche di Roma. Un titolo preso in prestito da uno degli ultimi tour di Beppe Grillo, prima della sua discesa in politica.
Si parla di case, di “diritto” alla casa, di occupazione. “20 palazzi abbandonati occupati”, recita il manifesto, e “2000 famiglie che prendono casa” perché, chiude più in basso, “Solo la Lotta Paga”.

In tempi nei quali la tassa sulla prima casa tiene banco come non mai e vede famiglie e pensionati costretti a vendere il proprio immobile, frutto di mille sacrifici, perché con la pensione o la cassa integrazione non si riesce a pagare anche l’ennesima tassa sulla prima casa, qualcuno ha trovato il rimedio: occupare. La lotta, citata nel manifesto, prevede anche che si occupi lo stabile con qualcuno che sia in dolce attesa perché “fa punteggio” e allora impazzano le pance al settimo mese, quasi un appuntamento con il destino in attesa di un alloggio migliore.

“L’emergenza casa”, nella Capitale, così come in altre grandi città, è sempre stato un problema che, per decenni, significava e si traduceva in voti, consensi. Oggi, sembra di essere tornati negli anni settanta con la differenza che alle occupazioni si arriva a piedi dopo aver parcheggiato la nuova macchina, magari con targa tedesca, poco lontano e al riparo da sguardi inopportuni.

Tante famiglie che, invece, avrebbero bisogno realmente di un’abitazione decente, continuano ad aspettare una magia dell’Ater che, ormai, somiglia più al parco giochi di Valmontone, “dove tutto è possibile”.

Arriva il tempo delle Prime Comunioni e, anche nei quartieri che vivono “l’emergenza casa”, ci si è preparati per bene al grande evento. Talmente bene che i parcheggi intorno alla chiesa sono stati presi d’assalto da Bmw e Suv di ogni tipo. Qualcuno è arrivato persino a bordo di una fiammante Ferrari! Neanche si fosse al matrimonio della Valeriona nazionale.
E, allora, “Riprendiamoci la città”… a 300 all’ora!

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