Rischio scuole da nord a sud, in Calabria solo 2% verificate e il Lazio?

Carenze di diverso tipo per istituti scolastici da nord a sud; la Calabria tra le più carenti ma anche il Lazio si difende bene

Cittadinanzattiva presenta anche quest'anno il Rapporto sulla sicurezza delle scuole, per l'esattezza è il 16°, dal quale emerge una situazione agghiacciante sulla condizione degli edifici scolastici italiani.

Emerge, infatti, un rapporto allucinante sull'altissima frequenza dei crolli, più o meno gravi, sul possesso dell'agibilità statica degli edifici, e sulla effettiva resistenza degli stessi edifici a scosse telluriche.

Ciò è dovuto a diversi fattori che vanno dalla errata progettazione, alla scarsa e sporadica manutenzione, ai rari interventi di adeguamento sismico, agli altrettanto rari interventi di manutenzione straordinaria; chiaramente il tutto è condito da una scarsa disponibilità di fondi o da un mancato utilizzo di quelli disponibili con un immancabile e scontato divario fra le varie realtà regionali che finisce per essere rilevante.

Come sempre si rileva una Italia a più velocità, sulla manutenzione, sull'osservanza e applicazione delle norme da parte degli enti pubblici, in primis, oltre alla inesistenza di numerose delle certificazioni prescritte dalla legge; e così mentre la Lombardia investe di più sulla manutenzione ordinaria la Calabria offre uno scenario da brivido, pur essendo una delle regioni a più alto rischio sismico d'Italia, poichè solo nel 2% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica; anche la regione Lazio, tuttavia, si difende bene in quanto a carenze infatti il certificato di prevenzione incendi è presente solo nel 6% degli istituti scolastici laziali contro il 69% degli istituti del Trentino.

Non servono commenti a tale rapporto di Cittadinanzattiva in quanto carenze e dati negativi si commentano da soli scoprendo anche carenze e arretratezza nel mettere in pratica una cultura della prevenzione che prima di evitare disastri economici in caso di terremoti evita la perdita di vite umane che non sono quantificabili in termini economici.

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