Roma, aggredito alla fermata della metro: è in pericolo di vita

I fatti alla stazione di Piazza Bologna: un 37enne romano aggredito da due giovani dopo avergli fatto notare che è scorretto fumare sulla banchina

In fin di vita dopo essere stato aggredito da due ragazzi alla banchina della metro di Piazza Bologna, per futili motivi. La vittima  – scrive "Il Messaggero" – è un 37enne romano, il quale, nel pomeriggio di ieri alle 16, avrebbe fatto notare a due ragazzi, le cui generalità non sono al momento note, che non era corretto fumare nella banchina.

Il suggerimento, evidentemente, non deve essere andato a genio ai due, che lo hanno aggredito prendendolo a calci sulla testa, riducendolo in fin di vita. Il tutto davanti allo sguardo attonito di diversi passeggeri.

AGGIORMENTO ORE 9.40: sulla pagina Facebook Romanderground un testimone diretto della vicenda ha fornito la seguente versione:

Grave pestaggio questo pomeriggio alle ore 15:20 a bordo della Metro B dir. Rebibbia.  Un gruppo di 3 facinorosi, già oggetto di attenzione da parte della Polizia alla stazione di Termini, si è messo a fumare a bordo del treno, che era abbastanza affollato. All’altezza della stazione Bologna, un ragazzo li ha invitati a smettere di fumare. Per tutta risposta uno di loro gli ha tirato la sigaretta in faccia, e in gruppo lo hanno violentemente malmenato. Immediatamente è scattato il panico generale: gente che urlava e scappava, quasi tutte le persone sono scese di corsa dal treno, anche dai vagoni più in fondo. 

Nel frattempo gli aggressori fuggivano indisturbati. Ho immediatamente allertato il 112, e raggiungendo il vagone incriminato (ero in un vagone più indietro), ho visto il ragazzo a terra in stato di shock, che tremava come una foglia e mi guardava senza riuscire a rispondere alle domande. In testa aveva un vistoso ematoma, motivo per cui ho richiesto anche l’intervento del 118. Vicino a lui una donna in lacrime, che era finita in mezzo al pestaggio, a quanto riferitomi. Anche lei in stato confusionale. I due sono poi scesi dal treno e hanno atteso in banchina l’arrivo dei soccorsi.

La gente è risalita sul treno, che è ripartito dopo circa 10/15 minuti di fermo. Tanta rabbia per l’accaduto, difficile affermare che si poteva fare qualcosa per prevenire l’episodio, ma l’impressione generale (non solo mia) è stata che si possa ancora migliorare un pochino la sicurezza.  Di sicuro va un sentito plauso  e un ringraziamento al coraggioso ragazzo, che ha affrontato senza indugio e senza timore la situazione. Ce ne fossero di più di persone così in giro! 

La pagina Romanderground ha poi confermato che l'uomo versa in condizioni gravissime. Vi è incertezza sul numero degli aggressori: dovrebbero essere due ma, come anche riportato dalla testimonianza, alcune persone hanno riferito che i malviventi fossero tre.

AGGIORNAMENTO DALLA QUESTURA: Sono stati arrestati ieri pomeriggio dagli agenti della Polizia di Stato i due uomini originari di Caserta, resisi responsabili del tentato omicidio ai danni di una madre e del proprio figlio.

I due aggressori, identificati per R.L. e S.A., rispettivamente di 24 e 26 anni, con precedenti di Polizia, all’interno di un convoglio della  metropolitana, al culmine di una lite scaturita per futili motivi, hanno aggredito due persone colpendole con numerosi calci e pugni.

La segnalazione  è arrivata alla sala operativa e, quando i poliziotti del commissariato San Lorenzo, Porta Pia e reparto volanti, sono giunti a piazza Bologna, gli autori del fatto si erano già allontanati.

Grazie alla descrizione fornita però, gli agenti hanno rintracciato gli autori della violenza poi riconosciuti senza ombra di dubbio dalle due vittime.

All’atto del controllo  il S.A. si è dimostrato aggressivo e reticente. Ha rifiutato di fornire le proprie generalità  e poi ha cercato di divincolarsi facendo resistenza al poliziotto che lo stava accompagnando e poi colpendo l’auto di servizio. Per questo è stato anche denunciato.

I feriti invece, madre e figlio, sono stati immediatamente accompagnati in ospedale in codice giallo. L’uomo è stato ricoverato con prognosi riservata per trauma cranico, fratture alla scatola cranica ed emorragia cerebrale mentre la madre ha riportato varie contusioni con 8 giorni di prognosi.

Come raccontato dalla donna, la violenza da parte dei fermati è scoppiata quando, poco prima, il figlio rivolgendosi ai suoi aggressori gli aveva chiesto di smettere di fumare perché all’interno del vagone. 

 

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