Roma. Atac, Referendum, Meleo: Radicali prendono in giro i romani
“Quello che non dicono ai cittadini è che non è questa la via più veloce e giusta per poter riuscire a garantire l’efficienza del tpl romano”
“Aprire ai privati non è la soluzione per il trasporto pubblico di linea, non è quello che serve a Roma e ai cittadini. I Radicali fanno campagna elettorale sulle pelle dei romani e sui circa 11.700 dipendenti che lavorano in azienda“. Così l’assessore comunale alla Mobilità, Linda Meleo, sulla sua pagina Facebook.
“Il referendum sponsorizzato da Magi- si legge- non collima con il percorso che stiamo portando avanti per avere un’azienda pubblica e forte. Puntare alla liberalizzazione del servizio è un grave rischio e parlarne oggi rappresenterebbe solo la morte della municipalizzata. Lo sanno i Radicali e lo sa bene anche il Pd. Con questo referendum non si sta proponendo una soluzione nell’immediato, con la messa a gara del servizio i Radicali non offrono una soluzione per l’oggi”.
“I Radicali quindi prendono in giro i romani– spiega l’assessore- Quello che non dicono ai cittadini è che non è questa la via più veloce e giusta per poter riuscire a garantire l’efficienza del tpl romano”.
“La concorrenza per il mercato, ossia le gare per il Tpl, ha generato diversi problemi- scrive ancora Meleo- Pensiamo a quanto accaduto in Toscana o in Friuli in tema di ricorsi alle gare con costi aggiuntivi per la collettività, ma anche l’esperienza romana delle linee private che servono le periferie. L’aver affidato il servizio tramite gara non ha garantito maggiore efficienza“.
“I pericoli più evidenti di una liberalizzazione oggi?- si legge ancora- Prima di tutto il rischio di un servizio pubblico di serie A e uno di serie B, disomogeneità sul territorio, con un tpl differenziato a seconda della redditività delle tratte, e con il rischio di creare un vero e proprio monopolio a livello nazionale con costi elevati prima di tutto per i cittadini”.
“Il nuovo Cda di Atac è a lavoro, perché l'obiettivo rimane il risanamento dell’azienda– conclude Meleo- Vogliamo che il servizio funzioni e non sia più vittima di sprechi e inefficienze. Non è semplice come percorso, non lo è mai stato, sin dai primi giorni. Noi non andiamo avanti per interesse politico o per portare avanti slogan sterili e inutili, ma per riuscire a rimettere in piedi un’impresa dove lavorano tante persone e che serve i cittadini, il cui risanamento non è mero gioco politico, ma reale necessità per il bene della collettività”.