Roma, Bagatti: Ecco le 3 criticità che Ama sta affrontando ogni giorno

“Sono fenomeni che esulano dalla capacità gestionale di Ama e devono essere portati sul tavolo delle forze dell’ordine”

Aumento della produzione dei rifiuti, in linea con quanto sta avvenendo a livello nazionale, tante utenze non censite (e quindi servizi di raccolta programmati su dati sbagliati) e considerevoli fenomeni di scarico abusivo, anche da soggetti provenienti da altri Comuni. Sono le tre maggiori criticità che, secondo il direttore operativo di Ama, Massimo Bagatti, Roma si sta trovando ad affrontare nella gestione dei propri rifiuti.

"L'aumento di rifiuti si è verificato dall'anno scorso a quest'anno per la prima volta dopo sette anni, poi c'è una consapevolezza di quantità di rifiuti prodotti da soggetti non censiti per un 30% in più di persone e 25% in più di utenze – ha spiegato in una seduta della commissione capitolina Ambiente – Il terzo punto che ci preoccupa di più, e che siamo in procinto di circoscrivere, intervenendo con l'aiuto delle forze dell'ordine, è un fenomeno gravissimo di abbandono sistematico di rifiuti speciali e urbani provenienti da altri comuni, specialmente sulle periferie dove si verificano ripetutamente, in alcune strade più di altre, conferimenti effettuati da soggetti in corso di identificazione e portano migliaia tonnellate all'anno in più da raccogliere".

Per Bagatti si tratta di "fenomeni che esulano dalla capacità gestionale di Ama ma hanno necessità assoluta di essere portati sul tavolo delle forze dell'ordine, della polizia locale, della Gdf con cui abbiamo già parlato, e dei carabinieri. Soggetti che dovrebbero essere complementari all'Ama perché questi fenomeni portano quantità considerevoli di rifiuti".

L'esponente di Ama ha sottolineato che "l'ultimo intervento della settimana scorsa ha riguardato una sessantina di tonnellate di rifiuti in una giornata, il che significa togliere rifiuti a una popolazione di 120mila abitanti. Quel quantitativo li' lo produce una città media tipo Pisa". Fenomeni che "hanno un effetto negativo sul nostro obbligo di arrivare al 75% di differenziata perché quei rifiuti a terra non possiamo metterli nella differenziata. Li' dentro troviamo inerti, scarti alimentari di grandi complessi di distribuzione, materiali che derivano da settori della logistica e delle automobili (carrozzieri e meccanici) e scarti di lavorazioni industriale". (Ag.Dire)

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