Cronaca

Roma, ecco i nuovi cestini dei rifiuti al posto delle pessime buste di plastica

Bye bye ai vecchi “cestini dei rifiuti”: nel centro storico di Roma sono stati installati i primi campioni di un nuovo modello di cestino. I cosiddetti cestini antiterrorismo che ormai siamo abituati a vedere ovunque nel Centro hanno fatto il loro ingresso nella Capitale nel 2016. Sono stati pensati per l’occasione straordinaria del Giubileo. Ispezionabili dall’esterno, si prefiguravano funzionali al periodo critico del terrorismo di matrice islamica degli anni passati.

Cestini antiterrorismo, un fallimento

Ci sono voluti cinque anni per provare a rimuovere le “orribili buste di plastica”, che tanto hanno contribuito alla bruttezza della Città eterna. Preda degli animali selvatici, le buste si disfacevano spargendo la mondezza sui marciapiedi, sulle piazze storiche, sulle strade capitoline.

Un flop alla luce del giorno, nell’indifferenza generale. Ormai per i romani è consuetudine vedere i cestini di plastica strappati, o per terra con il contenuto intorno, o strapieni, saturi di tutti i materiali immaginabili, oppure mancanti, molti si presentano così, rimanendo solo il supporto metallico, ed è già tanto…

Oggi, 15 dicembre 2020, la sindaca Virginia Raggi sulla sua pagina Facebook ha presentato i nuovi cestini. I primi modelli sono stati posizionati dagli operatori Ama in piazza della Rotonda al Pantheon. 

I nuovi cestini comunque devono superare una fase di prova prima di essere i cestini titolari della Capitale. Sono in una fase di collaudo allo scopo di trovare eventuali criticità.

Sindaca di Roma presenta i cestini dei rifiuti

“Ecco i nuovi cestini in ferro che sostituiranno nel centro storico quelle orribili buste di plastica trasparenti appese”, inizia così il post di presentazione della Raggi. “Questa mattina ne abbiamo installati cinque in piazza della Rotonda al Pantheon: serviranno per fare una prova e se supereranno i test prenderanno il posto dei vecchi in tutto il centro.

Anni fa dopo l’innalzamento dei livelli di sicurezza antiterrorismo, in tutta Italia, i vecchi raccoglitori sono stati sostituiti con buste di plastica trasparenti, che spesso si rompono, facendo cadere a terra i rifiuti. In questi anni abbiamo lavorato a qualcosa di diverso.

Modello soddisfa diverse esigenze

È stato un lavoro complesso – continua la sindaca su Facebook – perché è stato necessario mettere d’accordo diverse esigenze: da una parte la Questura con il rispetto delle norme di sicurezza – e permettere quindi di vedere cosa c’è all’interno -, dall’altra la Sovrintendenza ai Beni culturali, data la rilevanza storica, culturale e archeologica di questi luoghi.

In più c’era la necessità di realizzare un modello di cestino pratico e facilmente svuotabile dal personale Ama”, spiega la prima cittadina. “In questi anni sono stati elaborati diversi prototipi che però non hanno messo tutti d’accordo, di fatto non accontentando le varie esigenze.

Non è stato semplice. Le piazze, le vie di Roma sono da tutelare e preservare e per questo anche le più piccole cose devono essere belle e decorose. Volevamo un modello che rispettasse tutti questi principi e ovviamente fosse anche pratico e sicuro. Questo è il risultato. Spero che cittadini e turisti li apprezzino”, ha concluso la sindaca Raggi.

Alcuni commenti social sui cestini

Dolci e amari i giudizi dei cittadini nei confronti dei nuovi cestini.

Meglio delle buste di plastica agganciate di prima”, sono stati i primi commenti positivi sul social media. “Sembrano urne cinerarie”, è stata la reazione di quelli che non approvano l’aspetto un po’ lugubre del modello.

“Bravi. Ho pensato spesso al fatto che fossero vecchi e poco fruibili. Devo dire che rispecchiano perfettamente lo stile cittadino, anche se a me personalmente non piacciono. Ovviamente non si possono accontentare tutti”, è il commento di chi pur non avendo espresso simpatia per i nuovi cestini apprezza l’impegno dell’Amministrazione.

“Quattro anni e mezzo per progettare un cestino provvisorio”, sentenzia un altro utente di Facebook. Dulcis in fundo, non poteva mancare l’umorismo romano: “Un lavoro complesso? È ‘n secchio Virgì, un secchio“. 

Redazione

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