Roma, ecco la nuova assemblea dell’era Marino

Una seduta segnata da tensioni di piazza in concomitanza con l’inizio dei lavori del nuovo Consiglio

L'aula Giulio Cesare apre le porte all'era Marino. Oggi, tra gli scranni, infatti, maggioranza e opposizione hanno dato il via ai lavori della neoeletta Assemblea capitolina. Una seduta segnata, pero', da tensioni di piazza proprio in concomitanza con la sequenza di atti che hanno istituito ufficialmente l'organo di governo di Roma Capitale.

E mentre sotto gli occhi del Giulio Cesare, nel clima ''positivo'' così come sottolineato dal sindaco Ignazio Marino, si discuteva del futuro della citta', in strada tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine, con cariche di alleggerimento e una ragazza ferita alla testa.

''Non credo alla retorica di un uomo solo al comando, non credo ai salvatori della Patria, non credo nelle soluzioni miracolose'' ha detto Marino dopo aver giurato, con indosso la fascia tricolore, fedelta' e osservanza alla Costituzione della Repubblica italiana. Crede, invece, il neo sindaco, '''nella collegialita' del lavoro della Giunta e nel massimo coinvolgimento possibile nei confronti dell'Aula consiliare: coinvolgere le persone e le loro competenze nelle decisioni e' una scelta politica e una scelta civica''.

Attorno a se', a destra e a sinistra dell'aula, i 48 consiglieri di maggioranza e opposizione tra cui Alfio Marchini, Marcello De Vito e l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha detto di non vedere nella giunta ''nessun elemento di spicco particolare''. E c'era persino 'la presenza' di 'Arfio' l'alter ego satirico di Marchini al quale e' addirittura stato dato un voto nell'elezione dei vicepresidenti d'aula. Elezioni che non sono piaciute ne' ad Alfio Marchini ne' a Marcello De Vito per il quale non si tratta di ''un buon inizio. I partiti tradizionali cominciano questa spartizione di poltrone mentre noi siamo rimasti esclusi dall'ufficio di presidenza nonostante siamo il secondo gruppo d'opposizione''.

Infatti, i primi atti dell'aula sono stati proprio la nomina del presidente Mirko Coratti (Pd) e dei due vicepresidenti Franco Marino (lista civica Marino) e Giordano Tredicine (Pdl). Poi, e' stato il momento del discorso del sindaco Marino che ha ''confessato l'emozione nel prendere la parola da sindaco, nel palazzo senatorio''. ''Siamo nel cuore di Roma ma dovremo saperlo conquistare questo cuore'', ha esordito. Un discorso fatto di parole come ''coinvolgimento'', ''passione'' e ''competenze'' a cominciare dalla giunta scelta ''passando giorni a vagliare curricula, disponibilita', capacita' tecniche e sono orgoglioso di questa squadra nella quale il numero delle donne e' uguale a quello degli uomini''.

Non e' mancata, tuttavia, una frecciatina lanciata da Marino all'indirizzo del leader del M5S Beppe Grillo perche', sebbene si guardi ''a tutti i consiglieri, compreso il M5S con la disponibilita' di accogliere ogni idea'' quando si e' trattato di proporre un nome per la giunta ''il leader carismatico da un'altra citta' ha detto che contava di piu' la sua opinione che quella degli elettori. Una frase che si commenta da sé''. 

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