Scoperta dalla Guardia di Finanza di Roma una rete di faccendieri, che millantavano conoscenze nella Magistratura e tra le Forze dell'Ordine per poter influenzare processi e ammorbidire controlli fiscali. Quattro le persone denunciate.
Le indagini, inizialmente incentrate su Gian Pietro Carboni, sessantenne romano pregiudicato per vari reati, tra cui bancarotta fraudolenta, produzione e traffico di sostanze stupefacenti, hanno messo in luce che lo stesso, all'inizio del 2012, aveva prospettato, agli amministratori di una società verificata dalla Guardia di Finanza, di poter influenzare le operazioni ispettive, corrispondendo una consistente somma di denaro, grazie a conoscenze di appartenenti al corpo rivelatesi poi inesistenti.
Altri rapporti d'affari sono emersi tra Carboni e Giuseppe Iemmolo, che si presentava come magistrato con conoscenze al Tribunale di Roma. Ai due si era rivolto un noto professionista speranzoso di ottenere un pronunciamento favorevole in un caso relativo a dissidi familiari.
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