Roma, famiglie rom arrivate in centro accoglienza: proteste degli abitanti

Alta tensione per il trasferimento di un centinaio di persone in una struttura di accoglienza del Comune. Calpestato anche il loro cibo

Proteste alla periferia est di Roma per l’arrivo di alcune famiglie rom in una struttura di accoglienza di via dei Codirossoni a Torre Maura. E’ stato un pomeriggio ad alta tensione quello vissuto ieri alla periferia est della Capitale. Cassonetti rovesciati, dati alle fiamme e decine di abitanti in strada per un intero pomeriggio. Nella stradina alla periferia della città si sono radunate circa 300 persone, tra cui anche anziani. Con il passare del tempo la rabbia e’ salita. I residenti hanno creato una sorta di barricate con i cassonetti dei rifiuti, posizionati al centro della strada, rovesciati o dati alle fiamme. Alcuni hanno poi bloccato la consegna dei pasti all’interno del centro da parte di un addetto. I panini che dovevano esser consegnati sono caduti a terra e sono stati calpestati dai manifestanti, perché non potessero più essere forniti ai nomadi. La protesta è scattata con l’arrivo delle prime famiglie dal centro d’accoglienza di via Toraldo a Torre Angela nella struttura di via dei Codirossoni, vincitrice di un bando europeo. Ad accogliere i rom, una settantina, scortati dalle forze dell’ordine, una folla di residenti inferociti. “Andate via” hanno urlato alcuni. “Basta con queste decisioni calate dall’alto” hanno protestato altri. 

“In merito al trasferimento di circa 60 persone rom dalla struttura di via Toraldo a quella di via dei Codirossoni, l’Ufficio speciale Rom sinti e caminanti ha deciso di ricollocare le persone presenti nella struttura presso altri centri d’accoglienza per persone fragili su tutto il territorio romano”. Lo ha comunicato il Campidoglio in tarda serata dopo le proteste degli abitanti. “Le operazioni saranno curate dalla Sala operativa sociale a partire da stamattina e si concluderanno in sette giorni”, si spiega nella nota.

“Chi non è d’accordo con le parole del Santo Padre?”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi intervenendo “diMartedì”. “Su migranti e campi rom sto portando avanti quella che abbiamo chiamato la ‘terza via’: inflessibili con i delinquenti, accoglienti con le persone fragili. I bambini e le persone fragili devono essere aiutati. I delinquenti devono andare in carcere e ci devono restare. Non si può fare di tutta l’erba un fascio”.

AGGIORNAMENTO: “Sono intervenuta per evitare che la situazione degenerasse. C’era un clima molto pesante, di odio”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi parlando delle proteste a Torre Maura contro l’arrivo di un gruppo di nomadi in un centro di accoglienza della zona. “Sono intervenuta per tutelare i tanti cittadini onesti di quel quartiere e i 33 bambini (del gruppo dei nomadi, ndr) che rischiavano la vita e l’incolumità personale. Dovere dell’amministrazione è quello di tutelare la vita e l’incolumità delle persone”, aggiunge in riferimento alla decisione di ricollocarli in altre strutture.

 

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