Categorie: Cronaca

Roma funziona solo negli eventi straordinari?

La doppia canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II ha attratto a Roma circa un milione di persone tra fedeli e turisti e le preoccupazioni per la gestione di questo evento erano tante. Ma tutto è andato per il verso giusto e il sindaco Marino ha potuto esprimere tutta la sua soddisfazione per il fatto che Roma sia riuscita a fare  una figura straordinaria davanti a tutto il pianeta".

Il bilancio positivo, ha fatto dire al Sindaco che questa amministrazione lo rende orgogliosoperché sa lavorare bene e con “spirito di squadra” anche nei momenti critici.

Va detto che Roma, a prescindere da chi l’amministra, ha dimostrato più volte di saper affrontare le difficoltà che derivano dall’ospitare eventi eccezionali, riuscendo a coordinare in modo brillante tutte le forze in campo, dalla protezione civile alle forze dell’ordine, fino all’ultimo dei volontari.

Anche in questa circostanza, se si guarda ai numeri, c’è da rimanere impressionati. E non solo dal numero dei pellegrini, ma anche dal quantitativo di rifiuti rimossi, che solo a via della Conciliazione sono stati più di 100 tonnellate. E persino la metropolitana ha funzionato bene, riuscendo a trasportare, con una frequenza di 2 minuti, più di 800 passeggeri per volta.

Insomma, il sindaco ha ragione quando dice che la "città ha dimostrato di saper lavorare”, ma ha meno ragione quando dice che Roma sa lavorare bene anche quando non si tratta di emergenza. Perché, se così fosse, la città funzionerebbe discretamente tutti i giorni.

Invece non è così e il Sindaco sa bene di essere ancora molto lontano da quello che è ritenuto il primo obbiettivo che un’amministrazione seria deve raggiungere.

In questa occasione è stato fatto un lavoro straordinario e, come dice il sindaco, “tantissime persone hanno lavorato senza nemmeno andare a dormire". Ma è una condizione molto diversa da quella che viene offerta di solito ai cittadini romani, costretti a subire quotidianamente i tempi biblici della burocrazia e il malfunzionamento dei servizi.   

Bisogna aggiungere che anche su questo successo organizzativo ci sono pareri discordi. Sul web, infatti, è stato molto criticato il riflesso negativo che l’evento ha avuto sul resto della città, paralizzata in molte parti e con disagi in tutti i servizi di trasporto che non fossero per la manifestazione religiosa.  Ma le critiche sono esagerate, soprattutto se si guarda alla straordinaria dimensione dell’evento.

Naturalmente ci sono state anche situazioni ridicole o preoccupanti.

Ridicolo, ad esempio, è stato il volantino, distribuito dalla Regione, che informava i pellegrini che potevano utilizzare il servizio di “bike sharing” nel centro storico e nei parchi. Un servizio che come tutti sanno, non solo è inesistente, ma è, anzi, una delle nostre vergogne, come testimonino i miseri resti delle colonnine abbandonate da tempo e prive delle biciclette che sono state subito tutte rubate.   

L’evento, ovviamente ha avuto riflessi anche sulla sicurezza della città e  le forze dell’ordine hanno avuto il loro bel da fare con circa 10 mila segnalazioni al giorno tra furti, rapine, borseggi e liti tra persone. E hanno effettuato numerosi arresti incluso il solito fermo dei zingarelli – scusate, nomadi, anzi, scusate ancora, ROM – minorenni, quindi non perseguibili.

I dati sono stati forniti dal colonnello Salvatore Luongo, comandante provinciale dei Carabinieri di Roma che ha sottolineato che, al di là dell’evento eccezionale, i problemi di sicurezza a Roma, già segnalati dal ministro Alfano in una recente intervista al Messaggero, sono innegabili.  

Secondo il Comandante dei Carabinieri la percezione della sicurezza, tra i cittadini romani, è decisamente diminuita negli ultimi anni per via del costante aumento dei delitti. Per questo, a suo avviso, sarebbe necessario incrementare gli strumenti di prevenzione, primo tra tutti il sistema di videosorveglianza cittadina, che in altre città ha già dato ottimi risultati. 

L’idea sarebbe di collegare in rete tutte le videocamere, pubbliche e private, già esistenti in città, predisponendo un sistema integrato che favorisca la prevenzione del crimine nelle nostre strade. 

Il tema del “Grande Fratello” che sorveglia la città è un tema del quale si è spesso dibattuto, tra chi è pro e chi è contro. Con qualche “contro” che, pretestuosamente, si appella al diritto alla privacy delle persone. Ma qui la privacy c’entra poco, perché il sistema sarebbe sotto il totale controllo delle forze dell’ordine e per il solo fine della prevenzione del crimine.

Di certo c’è che il controllo del territorio aumenta la percezione di sicurezza dei cittadini e a Roma, a prescindere dal buon risultato ottenuto in occasione della canonizzazione dei due Papi, di sicurezza si sente sempre più il bisogno.

Francesco Febbraro

Architetto, con lunga esperienza di direzione di Dipartimenti e Municipi di Roma Capitale. Per anni docente universitario a Valle Giulia, autore di pubblicazioni sullo sviluppo urbano tra cui "Codilex Urbanistica" "Vademecum edilizio" e "La macchina inceppata" sull'organizzazione degli uffici pubblici. Scrive di attualità e politica.

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