Alle 11:40 di mercoledì scorso, Sergio Oliveira sbarcava nella Capitale, precisamente all’aeroporto di Ciampino, per iniziare ufficialmente la sua avventura con la maglia della Roma. Arrivato dal Porto con la formula del prestito con diritto di riscatto per una cifra complessiva vicina ai 15 milioni di euro, José Mourinho ha avuto così il suo secondo acquisto nel mercato di gennaio, dopo quello di Maitland–Niles.
È bastato poco, anzi pochissimo, al portoghese ex Dragoes, per incidere con la maglia giallorossa e diventare subito l’idolo dei tifosi. A Sérgio – come scritto sulla sua maglia numero 27 – sono bastati infatti appena 33 minuti per realizzare il calcio di rigore con cui si è decisa la sfida contro il Cagliari. Nonostante la presenza in campo di specialisti come Jordan Veretout e Tammy Abraham, infatti, l’ex Porto ha deciso di prendersi subito la responsabilità del penalty (conquistato da lui stesso), posizionare il pallone sul dischetto e trafiggere Cragno.
Una buona prestazione nel complesso fornita dal numero 27, unita a quella della squadra allenata dallo Special One, che però, indubbiamente, poteva e doveva chiudere prima la gara evitando così di correre qualche rischio. I giallorossi infatti, nonostante si siano avvicinati molte volte alla porta rossoblù, sono stati imprecisi nella fase di esecuzione, sprecando varie azioni da gol. E nonostante un Cagliari, obiettivamente con poca qualità, la squadra di Mou, in un paio di volte (soprattutto dopo l’entrata di Nandez) ha rischiato di farsi infilare e prendere il gol del pareggio, come testimonia la traversa colpita da Joao Pedro nel finale.
In ogni caso, con la vittoria dell’Olimpico, sono tre i punti conquistati dalla Roma, con il quarto posto che dista ora 7 punti, in seguito al pareggio a reti bianche tra Atalanta e Inter. Ma l’altra vittoria di Mou, è la consapevolezza di avere in squadra un centrocampista come Sergio Oliveira, richiesto alla società dallo Special One in persona, per cambiare sin da subito le sorti della sua Roma in questa stagione.
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