Roma, Landini in piazza San Giovanni gremita: Siamo noi il cambiamento

L’ intervento dell’ex leader delle tute blu, più lungo del previsto, è spesso interrotto dagli applausi

Quando Maurizio Landini prende la parola, piazza San Giovanni è gremita e il suo intervento, più lungo del previsto, è spesso interrotto dagli applausi.

E' l'epilogo di una mattinata passata tra la gente. La sua prima manifestazione da segretario della Cgil inizia in piazza della Repubblica, dove verso le 9 si mette alla testa del corteo, ma poco dopo si infila tra i manifestanti, tanto che gli stessi organizzatori sono presi in contropiede: 'Non sappiamo dove sia', dicono a chi lo cerca. Poi torna in testa, al suo fianco i leader di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Selfie, strette di mano, dichiarazioni a tutti i giornalisti che lo avvicinano.

Gli slogan prendono di mira il governo ('Meno stati sui social, più stato sociale'), Di Maio ('No TAV uguale No Lav') ma soprattuto Salvini. Tanti cartelli con la scritta 'C'è una sola razza, quella umana' e dal corteo si leva un coro: "Landini, Landini caccia via Salvini!".

Lui, arrivato sul palco, si rivolge subito all'esecutivo gialloverde: "Se chi ci governa ha un briciolo di intelligenza deve ascoltare questa piazza, perché noi siamo il cambiamento".
Interpellato dalla 'Dire' sulla sua prima piazza da segretario, Landini sottolinea: "Da questa piazza emerge un'altra idea di Paese. Le aspettative su di me le sentivo anche prima…

Quando sono stato eletto ho capito che mi aspettava un compito impegnativo". Ma l'ex leader delle tute blu non crede all' uomo solo al comando: "E' molto importante il fatto che il lavoro da fare sia collettivo, questa piazza lo dimostra, perché qui c'è una grande domanda di partecipazione e questo ci dà forza.
Nessuno da solo può risolvere i problemi".

Tra i manifestanti, tanti delusi dalla sinistra e ora anche da Lega e 5 stelle, che pure in tanti hanno votato: "Il fatto che gli iscritti di Cgil, Cisl e Uil abbiano votato Lega e 5 Stelle è un dato oggettivo, ma le persone sono intelligenti e se sono qui- osserva- è perché i loro problemi non sono stati risolti: i precari sono rimasti precari, i salari sono ancora bassi, la riforma Fornero non è stata cambiata, l'evasione fiscale resta".

Quella di San Giovanni insomma è una piazza scontenta del governo, che fa fatica a riconoscersi nei partiti e cerca una rappresentanza. Lo spiega la leader della Fiom, Francesca Re David: "La politica tradizionale appare chiusa in se stessa e fa fatica a dare le risposte, perche' non ascolta. Non c'è dubbio che molti nostri iscritti abbiano votato Lega e 5stelle – osserva – e questo è avvenuto proprio perché non sono stati ascoltati.

Ora è forte il compito della rappresentanza sociale e c'è molta aspettativa". Aspettativa che investe in particolare il neo segretario della Cgil? "Si', e questo è positivo perché la gente si riconosce in lui e la relazione anche sentimentale con chi rappresentiamo ha la sua importanza".
(Tar/ Dire) (Foto di repertorio)

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