Roma, lunedì 13 sciopero Ama rifiuti: fermo anche il settore funerario

I lavoratori del settore pulizia ambientale e decoro cittadino chiedono il rinnovo del contratto nazionale

mezzo dell'ama

Automezzo Ama

Roma, indetto sciopero Ama in data 13 dicembre.

Le organizzazioni sindacali nazionali Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Fiadel del comparto pubblico e privato di igiene ambientale “hanno indetto uno sciopero per l’intera giornata di lunedì 13 dicembre”.

Lo comunica Ama in una nota. “In base a quanto prescritto dalla legge 146/90 e dai relativi accordi sottoscritti con i Sindacati, Ama Spa ha attivato le procedure tese ad assicurare durante lo sciopero i servizi minimi essenziali e le prestazioni indispensabili: pronto intervento; raccolta rifiuti prodotti da Case di cura, Ospedali, Caserme, ecc. Assicurata anche la pulizia, compreso lo svuotamento dei cestini, di alcune aree di interesse turistico-artistico e museale del Centro Storico.

E’ interessato dallo sciopero, con le stesse modalità, anche il settore funerario, limitatamente ai lavoratori a cui si applica il Ccnl del comparto di igiene ambientale. Anche in questo caso saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali”.

Le motivazioni dello sciopero Ama Roma

Sono più di due anni che a questi lavoratori non viene rinnovato il contratto collettivo nazionale – dichiara Giancarlo Cenciarelli, segretario generale Cgil funzione pubblica Roma e Lazio.

“sono lavoratori che garantiscono un servizio pubblico indispensabile per la tenuta della nostra società, e che in questi mesi di pandemia non si sono mai fermati. Come ringraziamento le associazioni datoriali ci hanno fatto delle proposte irricevibili: meno diritti, meno soldi, meno partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali”.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti della capitale, inoltre, i sindacati denunciano l’imminente ingresso dei privati nel settore.

“A Roma si parla della fusione tra Ama, la partecipata dell’Ambiente, e Acea, la ex municipalizzata di acqua ed elettricità che ha fatto scuola in tema di privatizzazioni.

L’esempio a cui si guarda è quello di Hera, la multiutility dell’Emilia Romagna che si occupa di acqua gas raccolta e smaltimento rifiuti in mano ai privati per il 40%”. Lo aveva dichiarato a la Repubblica esattamente il mese scorso, in occasione dello sciopero dell’8 novembre.

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