Roma, mala movida, tutti possono chiudere all’ora che vogliono

Dal 2007 inizia una inarrestabile sequenza di aperture di locali che invadono zone sempre più vaste delle città italiane

Con il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni del 2007, fra le molte altre attività, anche per gli esercizi pubblici è prevista l'abolizione delle commissioni comunali e provinciali per il rilascio della licenza necessaria all'apertura di un esercizio pubblico. Il Decreto Salva-Italia Monti del 2011 conferma le liberalizzazioni e le estende agli orari, tutti possono chiudere i locali all'ora che vogliono.

Dal 2007 inizia un'inarrestabile sequenza di aperture di locali che invadono le zone prima più circoscritte e poi sempre più vaste delle città italiane. Ogni città (grande ma anche piccola) ha luoghi a maggiore concentrazione di "movida", ma la tendenza è a conquistare sempre nuove fette di territorio.

A Torino, per esempio, nell'arco degli ultimi otto/nove anni sono progressivamente nati associazioni e comitati di cittadini per segnalare al Comune il disagio e poi la vera e propria devastazione generata dal fenomeno. Nel 2012 undici di queste associazioni si sono unite in un Coordinamento Torinese per lottare insieme. 

Nel 2013 si è pensato di contattare altre realtà italiane colpite dallo stesso problema e ne è nato il Coordinamento Nazionale Anti Movida Selvaggia: l'iniziativa tutta composta da volontari è di faticosissima gestione ma sta ottenendo un grande consenso e rappresenta per la prima volta in Italia l'unione, da Catania a Mestre, di quella enorme parte di cittadini che subiscono le drammatiche conseguenze del fenomeno.

I danni sono incalcolabili e investono: il sonno e la salute dei residenti, la salute dei fruitori (spesso giovanissimi e adolescenti letteralmente buttati quasi ogni notte allo sballo alcolico), i quartieri, le case, i beni (automobili, mezzi di trasporto vari, ecc.ecc. dei cittadini), spesso i centri storici nei quali sono presenti opere di interesse storico/architettonico che tutto il mondo ci invidia, ridotti a orinatoi, lordati di vomiti e non di rado di defecazioni, tappeti di bottiglie rotte, chiasso infernale fino alle prime luci del mattino, risse, musica sparata a tutto decibel, ecc.ecc.

Noi ci siamo uniti per testimoniare tutti insieme com'è ridotta l'Italia a causa del dilagare della movida selvaggia e per sollecitare le Istituzioni sia a livello locale sia a livello nazionale al fine di ottenere che chi ne ha il "potere" prima di tutto prenda in considerazione quanto grave sia il problema nella sua complessa totalità e poi perchè studi e attui provvedimenti che tendano a cambiare radicalmente una situazione a oggi ingestibile e destinata a peggiorare pericolosamente.

Già abbiamo esempi infiniti da tutte le città italiane che testimoniano condizioni allucinanti, Roma soprattutto ma anche Torino e molte altre non scherzano. Non mancano i morti da movida selvaggia (coma etilico, ragazzi ubriachi caduti nell'Arno e anche nel Tevere, teste spaccate a bottigliate a Torino, risse fra pusher col morto a Torino, e via via altri ancora), per non parlare dei danni enormi sia alla salute sia all'esistenza in generale provocati alla popolazione residente.

Sito internet: http://www.coordinamentonazionaleantimovidaselvaggia.com/

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