Roma, maxi operazione antidroga a Cinecittà e Tor Vergata

9 arresti da parte dei Carabinieri. I soggetti disponevano di ingenti somme di denaro e attuavano una condotta violenta

Dopo due anni di serrate e complesse indagini, dalle prime ore dell’alba, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 9 soggetti, appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico, radicata nella città di Roma con basi operative e logistiche nei quartieri di Tor Vergata e Cinecittà.

Le attività sul gruppo criminale hanno avuto inizio nel 2014 quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, attraverso l’escussione di collaboratori di giustizia, sono giunti a individuare un gruppo criminale ben strutturato il cui vertice è rappresentato da uno degli uomini di fiducia di Crescenzi Stefano, attualmente in carcere, pregiudicato per reati di tipo associativo inerenti il traffico di stupefacenti nonché ritenuto l’autore di gravi fatti di sangue avvenuti nella periferia di Roma.

Gli indagati disponevano di considerevoli somme di denaro, funzionali all’acquisto e alla vendita di ingenti quantitativi di stupefacente (prevalentemente cocaina), palesando un’organizzazione strutturata e consolidata nel tempo. Il canale di approvvigionamento privilegiato era quello campano per un flusso settimanale di ingenti quantità di sostanza stupefacente di ottima qualità che fruttava giornalmente decine di miglia di euro. Il gruppo era strutturato con una “catena di comando” idonea a curare tutte le fasi del traffico di stupefacenti, a partire dall’individuazione dei canali di approvvigionamento sino alla distribuzione al dettaglio, passando attraverso le attività di trasferimento e custodia della droga.

Nel corso dell’attività, poi, sono emersi altri due aspetti di assoluto interesse. Il primo è rappresentato dalle condotte spesso violente da parte dei sodali, il cosiddetto “recupero crediti”, nei confronti degli acquirenti che tardavano nel saldare i debiti per pregresse forniture di droga. A volte, infatti, per consolidare la propria egemonia sul territorio gli indagati si sono resi responsabili di “interventi” anche al di fuori dell’ambito della compravendita di droga, aggredendo soggetti protagonisti di azioni ritenute “insopportabili” nei confronti di amici e conoscenti.

Il secondo è rappresentato dal ritrovamento e dal sequestro di armi, oggetto di precedenti furti che dimostra la pericolosità degli indagati. Nel particolare i carabinieri hanno sequestrato una pistola beretta calibro 9×21, una Smith & Wesson cal. 357 e numerosi proiettili, il tutto  provento di furti in provincia di Roma e nella disponibilità dei vertici del gruppo. Le investigazioni svolte, consistite in plurime indagini tecniche, a cui sono state affiancate le tradizionali attività di osservazione e pedinamento – queste ultime, tra l’altro, rilevatesi particolarmente complesse alla luce dell’elevato tasso di criminalità e delle difficoltà di “penetrazione” che caratterizzano il citato territorio – hanno consentito di acquisire precisi e puntuali elementi investigativi sul conto degli appartenenti al sodalizio criminoso, risultato capeggiato dal romano A.V. (cl. 1981) titolare di un laboratorio per la realizzazione di tatuaggi, arrestato in data odierna.

Quest’ultimo, referente nel citato quartiere capitolino per le attività di narcotraffico, si è avvalso dell’ausilio di ulteriori quattro soggetti occupanti ruolo apicale nel gruppo: P.P. (cl. 1972), T.N. (cl. 1974), M.S. (cl. 1969), D.S. (cl. 77) tutti romani e già gravati da numerosi precedenti penali. L’operazione ha interessato oltre cento Carabinieri con l’ausilio anche del Nucleo Cinofili di Roma.

 

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