Roma. Peste suina, firmata ordinanza: zona rossa tutta area interna al GRA più parte esterna a Nord

L’ordinanza è stata firmata dal commissario straordinario per l’emergenza peste suina

cinghiali in un parco di roma

Cinghiali in un parco di Roma

Una zona rossa che comprende l’intero territorio di Roma all’interno del Grande Raccordo Anulare più una parte esterna a Nord, una cabina di regia interistituzionale per coordinare gli interventi, un’azione di abbattimento selettivo che partirà entro 30 giorni non appena definite le modalità.

cinghiali in un parco di roma
Cinghiali in un parco di Roma

Sono i punti principali dell’ordinanza appena firmata dal commissario straordinario per l’emergenza peste suina, Angelo Ferrari, annunciata al termine della riunione del tavolo interistituzionale tenutasi oggi pomeriggio nella sede della Prefettura di Roma.

Otto casi di peste suina entro il GRA

“L’obiettivo essenziale è quello di contenere la malattia ed eradicarla da questo Paese. Oggi il virus si propaga all’interno del mondo dei selvatici e vogliamo evitare il passaggio al suino domestico. I casi riscontrati al momento sono 8 e sono tutti all’interno del Grande Raccordo Anulare.

Il primo obiettivo è mantenerli nell’area, chiudere tutti i varchi e impedire il passaggio di animali infetti anche con cinghiali esterni che alimenti il focolaio, ma soprattutto evitare il passaggio ai suini domestici”. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza peste suina, Angelo Ferrari, al termine della riunione del tavolo interistituzionale per l’emergenza peste suina tenutasi oggi pomeriggio nella sede della Prefettura di Roma.

Il commissario Ferrari: “Ci aspettiamo una autoestinzione”

Poi, ha aggiunto Ferrari, “ci sono una serie di obiettivi, chiediamo alle autorità di monitorare la presenza delle carcasse per garantire che la zona infetta non si ampli ma sui tempi bisogna avere la pazienza di comprendere come sarà l’evoluzione della malattia. Ci aspettiamo una autoestinzione“.

Lo scopo della cabina di regia, ha sottolineato il commissario, “è quello di incidere sulla popolazione dei cinghiali per evitare che si estenda al di là del Raccordo, per arrivare all’eradicazione”, che si determina tecnicamente “a un anno dal rinvenimento dell’ultima carcassa positiva”. La zona rossa, ha concluso Ferrari, “è tutta quella interna al Gra, quindi 64 km2, ma avendo registrato un caso a ridosso del confine abbiamo dovuto ampliare l’area della zona infetta con un grosso spicchio a Nord, oltre il Raccordo”. (Dire)