Ciampino, rifiuti dati al fuoco e sassaiola ROM contro vigili del fuoco

Degrado e pericolo roghi tossici dal campo ROM La Barbuta, cittadini esasperati e istituzioni ferme

Scoppia incendio di rifiuti nel campo ROM de La Barbuta in zona Ciampino e intervengono immediatamente i vigili del fuoco i quali non sono accolti con piaceri dagli occupanti del campo e danno inizio ad una sassaiola nei confronti dei pompieri accorsi per spegnere le fiamme del rogo tossico.

Sono gli stessi vigili del fuoco a riferire i fatti che sembrano avere dell’incredibile se non fosse che simili accadimenti non sono nuovi così come non è la prima volta che i pompieri intervenuti presso un campo nomadi vengono accolti dal lancio di pietre e oggetti vari.

Anche in questo caso le due squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto hanno dovuto indietreggiare ed interrompere le operazioni di spegnimento dei vari focolai di rifiuti poichè divenuti bersaglio di un lancio di sassi, riuscendo a riprendere le operazioni solo dopp l’arrivodella polizia della quale è stato chiesto il supporto.

Non è la prima volta che viene appiccato il fuoco ai cumuli di rifiuti nell’area attigua al campo ROM La Barbuta con grave rischio per la salute dei residenti di tutta la zona a causa delle esalazioni tossiche e dei fumi rilasciati dalla combustione dei rifiuti composti da materiali di diverso tipo; già lo scorso settembre i cittadini della zona, riuniti in una consulta, sono scesi in strada per manifestare e dire stop agli incendi che sistematicamente si sprigionano all’interno del perimetro del campo rom La Barbuta e che, addirittura, hanno richiamato l’attenzione della Commissione Ambiente della UE.

D’altra parte già lo scorso anno era sceso in campo il M5S del comune di Ciampino che aveva chiesto l’intervento del prefetto auspicando la presenza dell’esercito per contrastare un fenomeno che sta esasperando la popolazione oltre che metterne a serio rischio la salute; gli attivisti pentastellati avevano precisato che i roghi tossici sono dei veri e propri reati penali e come tali andrebbero affrontati ed essendo reati la competenza non può essere attribuita alla Giunta Capitolina bensì alle autorità competenti quali il Prefetto e le forze dell’ordine.

A distanza di un anno, tuttavia, nulla sembra essere cambiato, i roghi continuano a qualsiasi ora del giorno e della notte, le esalazioni nocive altrettanto, i gas tossici continuano a mettere a rischio la salute di quesi cittadini che da tempo subiscono inermi una situazione che sta trasformando La Barbuta e la zona circostante in una ennesima Terra dei Fuochi; eppure i cittadini non restano con le mani in mano tanto che oltre che fiaccolate e manifestazioni in strada l‘intervento del Prefetto era stato invocato anche dalla Comunità territoriale del VII Municipio, una rete che comprende decine di Comitati di Quartiere e associazioni fino ad aver anche organizzato un sit-in sotto gli uffici della prefettura.

Sempre un anno fa  la presidente del Municipio VII e il sindaco di Ciampino avevano inviato una richiesta congiunta all’indirizzo della Commiissione parlamentare d’inchesta sulle condizioni di sicurezza e degrado delle città e delle loro periferie e al Ministero dell’Interno allo scopo di stimolare un intervento anche politico-istituzionale che servisse alla soluzione del grave problema riguardo al quale le lentezze burocratiche non sono state superate nemmeno nell’incontro che si è svolto lo scorso gennaio nelle stanze del prefetto di Roma dal quale i cittadini hanno provato ad avere risposte concrete.

Tanti i soldi a disposizione da poter utilizzare per bonifiche e sicurezza, molte le idee anti roghi tossici, pochi i risultati se, a distanza di più di un anno, tutto continua come sempre e mentre la popolazione subisce vittima i fumi i vigili del fuoco subiscono le sassaiole da parte di chi gli stessi soccorrono.

Storie di ordinaria follia burocratica italiana con l’amaro in bocca di assistere a simili situazioni assolutamente non degne di una società civile.

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