Roma Stazione Termini, assalivano e rapinavano passanti con botte e pugni: 2 arresti

Gli agenti hanno arrestato il branco grazie alla testimonianza di un 20enne, preso a botte e colpito con colli di bottiglia

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Le foto dei Carabinieri durante le operazioni di controllo e arresto

Assalivano viaggiatori o passanti che si trovavano a camminare soli, aggredendoli e rapinandoli. Le violente rapine avvenivano perlopiù nella rete di sottopassaggi di transito che si districano sotto la stazione Termini.

La scia di colpi messi a segno nella zona del principale scalo ferroviario della Capitale ha subìto una brusca interruzione grazie ad una spedita attività d’indagine dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro. Gli agenti hanno decapitato una banda di predoni grazie ai fermi di due degli “operativi” del branco.

A finire in manette sono stati un cittadino egiziano di 20 anni ed un cittadino tunisino di 23 anni, entrambi nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti.

La denuncia di un ragazzo di Anzio di 20 anni ha rappresentato un momento di svolta nelle indagini. Il giovane ha fedelmente descritto, oltre alle circostanze della rapina che aveva subìto, alcuni dei componenti del gruppo.

Una testimonianza: pugni e botte con bottiglie di birra

Il giovane ha raccontato ai Carabinieri di essere stato derubato del telefono cellulare e di una catenina che portava al collo. Il gruppo era composto da giovani ragazzi verosimilmente nordafricani, alcuni “armati” di bottiglie di birra che lo hanno preso a pugni al petto.

Poi ha snocciolato la dettagliata descrizione dei malviventi con cui era entrato più a stretto contatto quel 27 settembre.

Grazie agli elementi forniti dalla vittima, la mappatura delle telecamere installate nell’area della stazione Termini e lungo le vie di fuga indicate e l’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, i Carabinieri sono riusciti a stringere il cerchio su due giovani. Uno è un 20enne egiziano e l’altro un 23enne tunisino. Essi sono considerati esecutori materiali sia dell’aggressione fisica, sia della rapina.

Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti, sia sul loro conto, per verificare l’eventuale coinvolgimento in analoghi casi di rapina, sia per identificare i loro complici.

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