Categorie: Politica

Roma, Surreale votazione in Aula: No Grancio su ex scranno Raggi

Dibattito surreale in aula Giulio Cesare, dove prima dell'Assemblea capitolina straordinaria sulla crisi di Atac, che era stata convocata per le 13, la maggioranza ha messo ai voti e approvato con 25 favorevoli e 8 contrari una decisione presa dal M5S in conferenza dei capigruppo per vietare alla ex consigliera del Movimento ora al Gruppo misto, Cristina Grancio, di sedere non solo sullo scranno che apparteneva alla sindaca Virginia Raggi quando era all'opposizione, ma anche nell'intera ultima fila di poltrone della zona che nella scorsa consiliatura era riservata ai pentastellati.

In risposta, alcuni consiglieri di opposizione, tra cui Giulio Pelonzi (Pd), Svetlana Celli (Rtr) e Giorgia Meloni (Fdi), si sono alzati e hanno 'scortato' Grancio sullo scranno della contesa. Il presidente dell'Aula, Marcello De Vito, è stato costretto a sospendere la seduta per diversi minuti, tra le proteste della minoranza, per ristabilire l'ordine.

Critica la consigliera del Pd, Valeria Baglio: "Lei, presidente De Vito, continua a sottolineare che è la capigruppo che decide, ma è il M5S che decide: decidete lei e il consigliere Ferrara, perché in capigruppo avevamo espresso tutti contrarietà a questa decisione. Se ci sono scranni liberi, e un consigliere vuole sedere in quegli scranni liberi, non capiamo che problemi ci sono ad acconsentire.

Voi state impedendo che la consigliera Cristina Grancio si sieda negli scranni che erano occupati dal M5S nel 2013. E' una vergogna che ci costringiate a votare questa cosa. Siamo in democrazia, tutti gli eletti vanno trattati alla stessa maniera".

"Avevo chiesto di poter sedere al posto della consigliera Raggi nella scorsa consiliatura, mi viene vietato invece di sedere all'ultima fila. Mi chiedo dov'è l'articolo del regolamento che prevede di escludere una scelta del posto ai consiglieri", le parole di Grancio. Per Giorgia Meloni "è curioso che la maggioranza ritenga di poter disporre di alcuni scranni, quindi noi non votiamo se non ci si spiega perché e qual è l'articolo del regolamento che lo prevede".

Risposte che però dalla maggioranza non sono arrivate: "Non partecipiamo a questi giochetti indegni sulle poltrone, state ritardando il dibattito su Atac", la risposta del capogruppo M5S, Paolo Ferrara, nonostante sia stato il 'promotore' della decisione della capigruppo e aveva paragonato l'ex scranno della sindaca "alla maglia numero 10 di Totti: non si può dare a nessuno".

Redazione

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