Roma, traffico cocaina: sequestrati 1 mln di beni ai fratelli Esposito

Il nucleo familiare degli esponenti del clan si era stabilito dapprima a Nettuno e successivamente trasferito nella Capitale

Un appartamento e due box a Roma, un negozio a Nettuno, un’imbarcazione, diverse società, alcune delle quali intestate fittiziamente, e alcuni conti correnti. Finisce sotto sequestro preventivo il patrimonio, dal valore di circa un milione di euro, intestato ai fratelli Salvatore e Genny Esposito, entrambi indagati per associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina, aggravata dall’uso delle armi, e figli di Luigi, detto “Gigino Nacchella”, storico esponente del clan camorristico Licciardi di Napoli-Secondigliano.

A mettere i sigilli sono stati, nelle province di Roma e Napoli, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma. Il sequestro è arrivato a conclusione di indagini patrimoniali, svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma che hanno consentito di rilevare come i fratelli Esposito disponessero di beni e avessero un tenore di vita del tutto sproporzionato rispetto al reddito percepito e dichiarato, tanto da far ritenere che tali risorse economiche costituiscano provento o reimpiego di attività delittuose.

Il procedimento di prevenzione è scaturito dagli accertamenti patrimoniali svolti nell’ambito di un’indagine, condotta nel periodo 2013-2016 dal Nucleo Investigativo di Via in Selci, che ha consentito di accertare l‘esistenza in Roma di un’organizzazione criminale di tipo mafioso, dedita anche al narcotraffico, capeggiata dai fratelli Salvatore e Genny Esposito, il cui nucleo familiare si era stabilito dapprima a Nettuno e successivamente trasferito nella Capitale. Il 21 marzo 2018 sono state eseguite 19 ordinanze di custodia cautelare. (Rel/Dire)

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