Salvini, chiusi “bangladesh” entro le 21 per ordine pubblico; sarà vero?

Salvini decide di chiudere entro le ore 21 i negozietti cosidetti bangladesh per ordine pubblico; abbiamo verificato

In tutte le grandi città italiane, negli ultimi anni, man mano che chiudevano i piccoli esercizi commerciali, in particolare del settore alimentare, aprivano altrettanto numerosi e piccoli esercizi la cui caratteristica è data dai prezzi bassi e dagli orari di apertura prolungati fin nel cuore della notte; sono frutterie ma, in realtà, vendono di tutto ed è possibile acquistarvi anche dal latte agli alcolici.

La loro gestione è affidata a cittadini bengalesi, quelli che nel linguaggio comune vengono definiti "bangladesh o bangla", e sarebbero quelle attività delle quali Salvini ha fatto cenno annunciando la volontà di inserire, nel decreto sicurezza, la disposizione della loro chiusura entro le ore 21 motivando tale misura con motivi di ordine pubblico atti a scongiurare spaccio e caos che, secondo il ministro dell'Interno, inizierebbero nella tarda ora presso quelle attività.

Questa misura che probabilmente sarà introdotta con un emendamento sta spiazzando diverse categorie di cittadini che sono abituali frequentatori-clienti dei negozietti "bangla" tra i quali lavoratori notturni e studenti universitari; noi per verificare quanto affermato da Salvini siamo andati a controllare due negozi bangla in due differenti zone di Roma, più precisamente il primo a piazza Re di Roma e il secondo in via Cicerone nel quartiere Prati.

Entrambe le attività vedono avvicendarsi al loro interno diversi gestori, spesso in evidente stato di stanchezza e quasi cadenti per il sonno eccessivo, che amministrano nel corso della giornata negozi piccolissimi all'interno dei quali è possibile acquistare dalla frutta e verdura, molto limitate nella loro varietà, alle bibite alcoliche e analcoliche oltre a latte e piccole altri articoli che vanno dagli spray deodoranti agli shampoo. 

Abbiamo fatto la parte dei clienti più volte nel corso della giornata fino a tarda notte ed ogni volta abbiamo acquistato in tutta tranquillità, senza problemi e fastidi, a prezzi bassi e riscontrando massima disponibilità cortesia e gentilezza da parte dei gestori; in nessun caso abbiamo notato assembramenti di persone o gruppi che, con il loro vociare o il loro animarsi, abbiano potuto arrecare molestia ai residenti della zona o dello stesso condominio; è chiaro che da osservatori occasionali e non stanziali sarebbe per noi più difficile accorgerci di eventuali situazioni legate allo spaccio, tuttavia non ci è sembrato che quelle attività offrissero motivi di ordine pubblico tali da giustificarne la chiusura entro le 21; bisogna dire che, al contrario, in tarda serata o in tarda notte la tipologia della clientela cambia e dagli operatori dell'AMA ai giovani residenti della zona o da altri lavoratori notturni come quelli del panificio cornetteria lì vicino e dai suoi clienti notturni sono tutti utilizzatori del servizio offerto dai bangla in tutta tranqullità.

Abbiamo, inoltre, più volte incontrato i gestori presso supermercati della zona, sia di casalinghi che di alimentari, approfittando delle offerte del momento per acquistare quanti più prodotti possibili destinati, poi, alla vendita presso le proprie attività; è così che abbiamo iniziato a capire quali sono i meccanismi che strutturano e reggono le loro piccole attività che riescono ad avere prezzi bassi o, comunque, convenienti .

Le affermazioni di Salvini hanno fatto insorgere perplessità presso associazioni quali Confesercenti e Codacons, che se da un lato iniziano a parlare di discriminazioni dall'altro affermano che la chiusura alle 21 di tali negozietti non risolverebbe il problema poichè la loro scarsa trasparenza e la frequente inesistente tracciabilità dei prodotti venduti rimarrebbe immutata; punti di vista differenti, pertanto, tra addetti ai lavori da un lato e ministero dell'Interno dall'altro.

Certamente gioca a favore dei bangla la circostanza delle loro ridotte esigenze di vita quotidiana e la loro capacità di adattarsi anche a situazioni di disagio pur di ottimizzare il minimo guadagno, proveniente dalla loro attività, che sarebbe nullo per un italiano chiamato a inevitabili spese più elevate nella sua quotidianità; l'acquisto dai produttori laziali unitamente alla qualità più scadente è un altro elemento che permette loro di ottenere dei prezzi più convenienti e anche se negli ultimi tempi la qualità è aumentata non sono aumentati gli utili in quanto, spesso, sono prodotti utilizzati come civetta.

Anche il Sole 24 Ore si è espresso in senso contrario all’iniziativa annunciata da Salvini riportando la posizione di Confesercenti, attraverso il segretario generale Bussoni, afferma: "Non si può fare una norma che discrimina determinati imprenditori rispetto ad altri. Chi ha un’attività commerciale ha diritti e doveri: il dovere di rispettare le regole e il diritto di restare aperti, sia che siano esercizi gestiti da stranieri, sia che siano esercizi gestiti da italiani".

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