Admo Andrea Farinacci. Sabato scorso, 12 Giugno, a San Cesareo, nel piazzale dei plessi scolastici, “La Villetta”, si è svolta la cerimonia di presentazione dell’autoemoteca dell’ADMO Lazio: il mezzo mobile predisposto per la “tipizzazione” itinerante di possibili donatori di midollo osseo, realizzato grazie ad una partecipatissima e veloce raccolta fondi, e che partirà a breve nella sua missione di ricerca di preziosi donatori.
Presente alla cerimonia il Vice Presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, il Sindaco di San Cesareo, Alessandra Sabelli, il Sindaco di Palestrina, Mario Moretti, le autorità ed associazioni locali, Don Enrico Pinci per la benedizione, il Presidente di ADMO Lazio, Giulio Corradi, sua moglie e collaboratrice. E ancora Antonella Brandimarte, la Prof.ssa Maria Ilaria Del Principe, ematologa del Dip. Biomedicina e Prevenzione dell’Università degli studi Tor Vergata, Federico Cesari, testimonial ADMO Lazio, i volontari ADMO Roma.
E naturalmente, Anna Rita, Alberto (oggi referente di ADMO Roma) e Anna Farinacci: la famiglia di Andrea.
Il progetto giunge al suo compimento dopo la triste vicenda che ha colpito Andrea Farinacci, il ventottenne sancesarese che, pur sconfitto dalla leucemia, nel giugno 2020, lasciava un importantissimo testamento in aiuto dei futuri possibili bisognosi di cure.
Fu proprio Andrea, all’indomani dell’insorgere della malattia, a segnare la strada per il futuro. Ci tenne incollati ai social con la sua mascotte, il Maggiore Tom, citato da David Bowie in un suo famosissimo brano, “Space Oddity”.
La stessa mascotte che oggi è tornata al centro delle numerose iniziative che si susseguono dopo il traguardo, raggiunto, dell’acquisto del mezzo mobile.
E proprio questo nuovo mezzo, unico nella Regione Lazio, e unico in Italia, permetterà di porre in essere ciò che al processo di tipizzazione normalmente manca. Andare direttamente dai possibili donatori. Paese per paese, scuola per scuola, piazza per piazza.
La ricerca di un possibile donatore porta a un risultato positivo ogni 100.000 tipizzati circa. Ecco perché avere un ambulatorio mobile – appositamente attrezzato – sul quale si possa fare direttamente la tipizzazione, rappresenta un vantaggio enorme. Soprattutto perché conferisce estrema velocità nell’individuazione dell’obiettivo, a supporto di possibili situazioni di malattia in cui il fattore tempo è essenziale.
A breve verrà posto in essere un programma di “missioni” di tipizzazione, che sarà possibile grazie ai tanti medici e sanitari volontari che presteranno il loro servizio. Così come grazie alla disponibilità di comuni, scuole, università e associazioni varie che già hanno sposato il progetto del “Maggiore Tom”. Il progetto di Andrea e della sua famiglia.
Ad Andrea va il ringraziamento più sentito per un progetto che perpetua il suo testamento e tramite il quale, grazie all’impegno e alla caparbietà di Anna Rita e Alberto, i suoi genitori, tutte le porte si sono aperte con grande generosità. Un grande dono alle comunità, grazie al quale si moltiplicheranno tipizzazioni, donazioni e speranze.
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