Sciopero selvaggio, caos alla Metro A

Corse rallentate già prima delle 8.30. Spintoni e ressa nelle fermate di Vittorio Emanuele e Termini

Come preannunciato da questa mattina è in vigore lo sciopero dei trasporti, inizialmente previsto per il 5 febbraio scorso e poi rinviato a causa del maltempo, che è stato organizzato dalle maggiori e più importanti sigle sindacali quali Filt, Fit, Ultratrasporti, Ugl, Fna, Faisa-Sisal.

NON RISPETTATE LE FASCE DI GARANZIA Quello che non era previsto, tuttavia, è che i poveri pendolari (a rimetterci sono sempre loro) dovessero pagare lo scotto dello sciopero anche nelle consuete fasce di garanzia (dalle 8.30 e dalle 17.30 alle 20.00).

RESSA A TERMINI E V. EMANUELE Già dalle 8.10 infatti le linee della Metro A erano fortemente rallentate: un mezzo ogni cinque minuti! A Roma in un'ora di punta è un'eternità. Tanto è vero che a Termini già alle 8 era praticamente impossibile scendere le scale mobili per andare a prendere la Metro.

Così sia a Termini che alla fermata di Vittorio Emanuele sono andate in scena risse verbali e non solo per accaparrarsi un posto nel viaggio infernale della Metro A.

E SE SCIOPERASSERO ANCHE I PENDOLARI? La domanda sorge spontanea. Lo sciopero di oggi è stato indetto a sostegno delle contrattazioni relative agli incontri per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto da oltre sei anni e da allora mai rinnovato a causa del disaccordo tra sindacati e associazioni datoriali. Visto che è passato più di un lustro e con la tecnica dello sciopero (a volte anche selvaggio) le cose non sono mai cambiate. E' forse il caso di cambiare modus operandi? E se anche i pendolari, ormai stufi di questi continui disservizi, decidessero di scioperare?

 

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