Studenti e personale della scuola scendono in piazza oggi contro la riforma di Renzi sulla Scuola, anche se il Governo lascia una porta aperta al dialogo, viste anche le modifiche apportate al ddl in Commissione alla Camera. "Non c'è un 'prendere o lasciare' – ha detto in serata il ministro Maria Elena Boschi -. Se ci sono modifiche da fare, le faremo. Non c'è chiusura totale". Anche la minoranza del PD ha chiesto a Renzi di ascoltare il mondo della scuola e di stralciare la parte relativa alle assunzioni facendo un decreto legge sui precari.
Dopo i fischi e le contestazionial premier a Bologna, il ministro Stefania Giannini si è detta "perplessa" perché i punti sui quali si sciopera "sono assolutamente estranei a quello che noi vogliamo fare con la buona scuola, cioè autonomia scolastica e potenziamento dell'offerta formativa". Ma il ministro ha riconosciuto che "è bene che si entri nel merito, che si valuti il contenuto di questa riforma" sulla quale si possono fare "miglioramenti".
Infatti, in questo senso, la Commissione cultura alla Camera, a firma Pd, ha mitigato il potere dei presidi, uno dei punti più contestati del ddl. La Camera dovrebbe licenziare entro il 19 maggio il testo della 'Buona Scuola', che poi passerà all'esame del Senato. Nonostante i tentativi del Governo di mediare, al momento, le posizioni restano molto distanti, con i sindacati che annunciano migliaia di manifestanti ai cortei di domani e prevedono adesioni massicce allo sciopero.
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