“Nelle camere mortuarie dei cimiteri Flaminio e Verano si è praticamente raggiunto il numero massimo di salme ospitabili. Quindi dal 13 aprile 2021 non sarà possibile conferire salme presso il cimitero Flaminio con destinazione cremazione”. E’ la comunicazione dell’Ispettorato Flaminio inviata agli operatori delle agenzie funebri della Capitale.
La situazione nei cimiteri romani è allarmante, caotica. Cresce di giorno in giorno l’incertezza sul destino delle salme in attesa per la tumulazione e l’inumazione sia per mancanza di spazi, ma soprattutto per un’eccessiva burocratizzazione.
Il grado di esasperazione dei romani ha raggiunto livelli altissimi tanto che un cittadino che ha perso la mamma ha deciso di acquistare uno spazio pubblicitario per far sentire la propria voce e richiamare l’attenzione e l’interesse sul problema.
Così nelle scorse ore su un palazzo in via dello Scalo di San Lorenzo è apparso un manifesto dal contenuto scioccante. Un cartello di grandi dimensioni in cui si legge: “Scusa mamma se non riesco ancora a farti tumulare”. E’ evidente il riferimento al disagio che stanno vivendo in questi giorni i parenti di deceduti, a motivo dei lunghi tempi necessari per la cremazione e la tumulazione di resti ossei nei camposanti di Roma.
Vi sono parenti costretti a custodire in casa l’urna dei propri cari per mesi, aspettando che Ama li contatti, e anche le agenzie di pompe funebre si ritrovano in difficoltà in quanto non sanno più dove tenere le salme che andrebbero in realtà cremate.
“Quello che sta succedendo a Roma è una cosa vergognosa e indegna. Domani (oggi, ndr) dovremo dire a decine di famiglie che non potremo portare i cari al forno crematorio. Sofferenza che si aggiunge ad altra sofferenza. Siamo stanchi di vedere queste famiglie piangere”, dichiara amareggiato il titolare di un’agenzia funebre capitolina al quotidiano “Il Tempo”.
“Era agosto 2017, quando l’allora assessore alla sostenibilità ambientale del Comune di Roma, Pinuccia Montanari, presentava, e la Raggi approvava, una Memoria di Giunta che prevedeva l’ampliamento del cimitero Laurentino e l’estensione degli impianti crematori, visto l’incremento del numero annuale delle persone che optano per la cremazione.
Ebbene, sono passati quattro anni e il provvedimento è rimasto lettera morta. I cimiteri capitolini che versano in uno stato di completo abbandono e con la beffa per i cittadini romani che, non solo hanno perso i loro cari, ma dovranno anche imbattersi in lungaggini burocratiche con un aumento dei costi”. E’ l’ennesima denuncia dello stato di criticità in cui versano i cimiteri di Roma Capitale, il mittente è Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e vice presidente dell’Assemblea Capitolina.
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