Sequestro beni a Sventolino, 50enne romano vicino al clan Fasciani Triassi

Pluripregiudicato per reati di furto, ricettazione, riciclaggio e associazione per delinquere, finalizzata agli stessi reati, vicino ai Fasciani Triassi

Fasciani Triassi, sequestro beni

Fasciani Triassi, sequestro beni

Fasciani Triassi, un clan che torna sulle pagine di cronaca. Nella giornata di giovedì 14 maggio, gli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno dato esecuzione al decreto di sequestro di beni, ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione ai sensi del D. Lgs. 159/2011, nei confronti di Gianluca Germanò, alias sventolino, soggetto vicino al clan mafioso Fasciani Triassi.

Pluripregiudicato vicino ai Fasciani Triassi

Germanò, pluripregiudicato per reati di furto, ricettazione, riciclaggio e associazione per delinquere, finalizzata agli stessi reati, era stato attenzionato dagli specialisti della Divisione Anticrimine e sottoposto a indagini patrimoniali al termine delle quali è stato destinatario dapprima del sequestro nell’ottobre 2015 e poi nell’anno 2016 della conseguente confisca di beni per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.

Inoltre, il Tribunale di Roma, con ordinanza del 23 luglio 2013 aveva disposto la cattura del Germanò, nell’ambito della c.d. “Operazione Alba Nuova” della Squadra Mobile romana, per la partecipazione dello stesso ad una associazione per delinquere di cui all’art. 416 bis, unitamente a soggetti di elevatissimo spessore criminale, quali aderenti al clan Fasciani.

Sventolino e la polizza assicurativa

Successivamente Germanò è uscito da tale vicenda processuale, che però ha testimoniato il contesto relazionale e criminale nel cui ambito si è sempre mosso, e ha delineato la sua vicinanza a soggetti rilevanti della criminalità organizzata romana.

Il Germanò la scorsa settimana ha richiesto il riscatto di una polizza assicurativa dell’importo complessivo di 84,800 euro, stipulata nell’anno 2008. Pertanto gli specialisti della Divisione Anticrimine, coordinati da Angela Altamura,  hanno tempestivamente richiesto il sequestro di prevenzione della polizza  al Tribunale di Roma – Sezione  Misure di Prevenzione che ha  disposto il provvedimento.

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