Sezze, sindaco scrive a Papa Francesco

Andrea Campoli ha invitato il Santo Padre per il decennale della scomparsa di don Ubaldo Calabresi

Il prossimo 14 giugno ricorre il X anniversario della scomparsa di Monsignor Ubaldo Calabresi, indimenticato sacerdote che ha ricoperto la carica di nunzio apostolico in Venezuela e in Argentina. Per l’occasione il Sindaco Andrea Campoli ha inviato a Sua Santità, Papa Francesco, una lettera di invito a presenziare a tale ricorrenza.

"Sua Santità – si legge nella missiva – Le scrivo a nome della Comunità che mi onoro di rappresentare per rivolgerLe i più vivi sentimenti di apprezzamento e gratitudine per l’umanità e l’alto valore etico del suo apostolato. In un tempo così difficile e complesso, il suo esempio rappresenta una speranza concreta affinché si ristabilisca un giusto ordine di valori tale da rimettere la persona umana al centro della vita sociale e delle dinamiche di crescita planetaria".

"Le caratteristiche originali del suo messaggio evangelico – prosegue il primo cittadino di Sezze – ispirano sensi di condivisione e solidarietà e suscitano una profonda riflessione sull’ impegno di ciascuno affinché tali valori si affermino e diventino patrimonio comune. Con questa consapevolezza e nel ricordo del nostro caro illustre concittadino Monsignor Ubaldo Calabresi, di cui il prossimo anno ricorre il decimo anniversario della scomparsa, mi permetto di rivolgerLe un caloroso invito a visitare la nostra Città, magari in occasione di tale ricorrenza, per celebrare la memoria di un uomo tanto importante per la sua Comunità e che sappiamo essere stato tanto caro anche a Lei".

"Il suo amore per la Chiesa e la sua spiritualità – conclude il sindaco Campoli – si inscrivono pienamente nella tradizione e nella storia della nostra Città, che è stata nei secoli patria feconda di numerosi uomini e donne di Chiesa, umili e prestigiosi, a cominciare da San Carlo da Sezze. Per questi motivi saremmo onorati di accoglierLa e di vivere insieme uno straordinario momento di preghiera e di meditazione a suffragio del caro Monsignor Ubaldo Calabresi".

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